lunedì 5 agosto 2013

L'EVASIONE FISCALE CI PARLA

In Italia circa 270 miliardi di euro sfuggono al fisco ogni anno. Lì dentro c’è di tutto, dal ‘nero’ di cittadini e aziende, alle fughe di capitali nei cosiddetti paradisi fiscali; dall’artigiano che non paga l’IVA per sfamarsi, all’immobiliarista che scoppia di soldi ma non ne ha mai abbastanza. Abbiamo compassione per il primo e ci fa incazzare il secondo. Ok.
Ma se guardiamo alla realtà contabile dell’evasione fiscale con occhi fermi e non isterici, e se invece di gridare contro l’evasione proviamo ad ascoltarla, allora tutto cambia. Cosa fa chi evade? Si tiene dei soldi. Così non li incassa lo Stato. E cosa fa con quei soldi? Li spende, o li investe in risparmi. Ok, fermi qui per un attimo. Ora due minuti di riepilogo di cose già dette e ridette.
Cosa accade allo Stato se incassa meno tasse? Accadono SOLO quattro cose:
A) ha meno mezzi per controllare l’inflazione (si tassa per diminuire la massa monetaria in circolazione se è eccessiva e quindi causa inflazione)
B) ha meno mezzi per controllare i patrimoni privati (si tassa per impedire al Paperone di diventare più ricco dello Stato)
C) ha meno mezzi per incoraggiare o scoraggiare certi comportamenti e consumi (si tassa il consumo di alcool e si detassano i comportamenti ‘green’)
D) ha meno mezzi per controllare la domanda in economia (si tassa per frenare i consumi se eccessivi, si detassa per incoraggiare l’economia se langue)

Ora cosa NON accade allo Stato se incassa meno tasse. NON accade che esso abbia meno soldi da spendere per la funzione pubblica, cioè ospedali, asili, strade, infrastrutture, servizi ecc. Infatti lo Stato è colui che emette la moneta dal nulla, e può certamente emetterne quanta ne vuole per ospedali, asili, strade, infrastrutture, servizi, senza alcun bisogno di andarla a chiedere ai cittadini tassandoli. Anzi: è impossibile che lo Stato possa spendere per ospedali, asili, strade, infrastrutture, servizi solo se prima ci tassa, perché i soldi per pagare le tasse sono i soldi che lo Stato ci ha per forza dovuto dare PRIMA di ritirarli in tasse. Prima ce li deve dare (cioè spesa pubblica in ospedali, asili, strade, infrastrutture, servizi) e solo POI ce li ritira in tasse. Quindi la spesa pubblica non dipende mai dalle tasse. *
* (Se poi lo Stato è così folle da adottare l’euro che non può più emettere e che deve andare a cercare da banche private, e se quindi a quel punto lo Stato non può più fare quanto sopra, bé, questa è un’altra storia, che NON cambia la vera natura dell’evasione fiscale)
Allora, torniamo all’evasione. Con essa i cittadini dicono allo Stato “noi abbiamo bisogno di tenerci più soldi”. E’ come se dicessero allo Stato “tu ci dovresti dare più soldi, quindi dovresti spendere di più”. L’evasione è quindi una RICHIESTA dei cittadini allo Stato. Quando i cittadini evadono, essi semplicemente espandono INFORMALMENTE la spesa dello Stato. Ora, la domanda è: questa richiesta, questa espansione di spesa imposta, è legittima?
La risposta è chiara: A) in larga parte sì, perché proveniente da cittadini/aziende che davvero senza evadere non sopravviverebbero. B) in piccola parte no, perché frutto dell’ingordigia di alcuni milionari o miliardari. Bene, ora vediamole tutte e due.
Come detto sopra, chi evade per disperazione, per arrivare a fine mese, per non chiudere la baracca, cioè la grande maggioranza degli evasori, sta semplicemente dicendo al suo Stato “espandi il deficit, espandi la spesa, non ce la facciamo!”. Questa chiamata va assolutamente ascoltata, infatti la macroeconomia della ME-MMT ci insegna senza ombra di dubbio che oggi nella maggioranza dei governi i deficit sono TROPPO BASSI, non troppo alti, e le tasse sono inaffrontabili. I controlli fiscali ci devono essere, ma solo dopo che lo Stato ha assicurato a milioni di cittadini/aziende di avere abbastanza denaro per pagare tutte le tasse, ma anche per VIVIERE E RISPARMIARE. Se lo Stato fa il pareggio di bilancio, dove SPENDE 100 E TASSA GLI STESSI 100 lasciando a cittadini/aziende ZERO denaro, esso non può poi pretendere che nessuno evada. Come fanno cittadini/aziende a vivere e a risparmiare? Dove lo vanno a pendere il denaro se è vero che solo lo Stato lo emette? Per forza devono evadere.
Chi evade perché non ne ha mai abbastanza si copre di una colpa che va dimezzata, perché il denaro che essi sottraggono allo Stato viene poi o speso, oppure investito in risparmi. Il denaro che spendono (che include quello temporaneamente ammassato in paradisi fiscali) ritorna in circolo nelle economie, crea domanda, cioè vendite, lavoro, occupazione, investimenti. Questo non è male, anzi, ed è il 50% della colpa che decade. Rimane quel 50% che colpisce lo Stato nei 4 punti di cui sopra, ma ricordiamoci sempre che anche questa evasione NON sottrae allo Stato la sua capacità di spesa pubblica, per cui il ricco evasore non sottrae a noi alcuno ospedale, strada, asilo, servizio ecc. Chi ce li sottrae è lo Stato se segue le ideologie economiche delle Austerità che oggi sono di moda, e che sono criminose. Altro che paradisi fiscali. Conclusione: l’evasore ‘odioso’ (miliardario) è colpevole a metà, e certamente per quella metà va perseguito.

Conclusione: in tutti i casi l’evasione fiscale NON è un crimine che sottrae beni e servizi ai cittadini, perché come detto è solo l’ideologia sbagliata degli Stati a fare questo. Nella maggioranza dei casi essa è una richiesta al governo di espandere la spesa, perché siamo con l’acqua alla gola, e quella richiesta VA ASCOLTATA, non sepolta da stupida retorica anti-evasori. Chiaro?

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