CAOS? SI, CAOS


Quando pensate al caos, forse sotto sotto qualcuno di voi prova un brivido d'eccitazione ali'idea che "possa succedere qualcosa", qualcosa che interrompa quella noiosa routine che per molti di noi è la nostra esistenza. Magari non ve la sentite di ammetterlo, ma una catastrofe potrebbe essere l'occasione per fuggire dalla gabbia e avventurarsi nellYignoto.Che strazio vivere come reclu- si sognando una sospensione della pena, senza mai sapere se e quando potrebbe arrivare!
Può darsi invece che questa parola vi faccia venire la pelle d'oca, che vi faccia pensare ai lutti e alle tragedie insensate che le cata- strofi reali comportano. In tal caso, forse vi sarà già venuto in mente che, anche se al rallentatore, stiamo vivendo la più disastro- sa catastrofe della storia, visto che i'ambiente è completamente devastato e la diversità dell'esperienza umana viene ogni giorno schiacciata e uniformata dal rullo compressore del pensiero unico capitalista. Nel bel mezzo di un simile disastro, non si possono più seguire le ricette elaborate da altri in tempi più pacifici.
Che in cuor vostro vi auguriate il caos, o che invece speriate vivamente di evitarlo, una cosa è certa: le vecchie formule non bastano più.


La pura e semplice consapevolezza di poter cambiare il mondo è più importante di qualsiasi altra risorsa: è la più difficile da acquisire e con- dividere, ma anche la più essenziale. Appoggiare un rappresentante poli- tico, un programma sociale o un'ideologia radicale vi servirà a poco se non conoscete la vostra stessa forza.
L'autodeterminazione comincia e finisce con le vostre iniziative e con le vostre azioni, sia che viviate sotto un regime totalitario sia sotto la volta di una foresta pluviale. Va costruita giorno per giorno, reagendo al mondo che agisce su di voi, e non importa se questo significa darvi malati ai lavoro quando c'è una bella giornata, creare un giardino di quartiere con gli amici o far cadere un governo. Non potete fare una rivoluzione che ripartisca equamente il potere se non imparate in prima persona a esercitarlo e con- dividerlo. E l'atto stesso di esercitare e condividere, a qualsiasi livello, costi- tuisce di per sé il continuo e mai concluso progetto di rivoluzione.

fonte Ricette per il Caos
manuale di resistenza urbana
Crimethinc.

Commenti

  1. Da incorniciare questa:"Che strazio vivere come reclu- si sognando una sospensione della pena, senza mai sapere se e quando potrebbe arrivare! "

    E pensare che lo accetti, poi se ti levi il vizio, ti chiederai, ma cosa ho fatto fino a ieri, sono scemo? E la risposta sarà sempre SI.
    Lavorare per le banche, essere in prigione a vita sono cose da tutti accettate, come dogmi infallibili.

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  2. PS: Ascolta una cosa, come hai fatto perché si mettano i commenti senza i due codici? Prima erano uno, ora con due la gente gli passa la voglia di commentare, nel tuo blog non serve codice, sai come hai fatto? Grazie e ciao

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  3. anche sul tuo blog hai le parole di verifica da mettere per toglierle devi seguire la procedura su questo link http://altrarealta.blogspot.com/2012/02/come-togliere-verifica-parole-nei.html
    ciao

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