DA PITAGORA ALLE SCIE CHIMICHE


DA PITAGORA ALLE SCIE CHIMICHE

(Conferenza Saras – Milano – 14 marzo 2010) 

CAPITOLO 1 

ACIDIFICAZIONE DEL CORPO E DECAPITAZIONE DELL’ANIMA

Non è impresa facile mettere assieme 500 persone alle 9 di mattina come ha fatto la Saras
Una dritta per il corpo ed una per il morale.

Auguro a voi tutti una buona domenica. Siete in tanti. 
Cinquecento persone motivate e pimpanti, venute da ogni parte d’Italia, non possono non dare una certa emozione.
Ho soltanto un’ora per presentarvi una relazione che ne richiederebbe almeno due. Farò del mio meglio.
Vi voglio regalare il pensiero del mattino sull’argomento salute.
Le formule-chiave per stare magnificamente bene sono due, e riguardano il corpo e il morale.
Per il corpo serve un sangue fluido e alcalino (mai acidificato sotto il punto 7.3-7.5 della scala pH).
Per l’anima, serve una mente e uno spirito in piena armonia con se stessi e col resto del mondo (uomini, animali, natura).

Acidificazione del corpo e decapitazione dell’anima

Purtroppo, è proprio su quei due punti che registriamo un fallimento totale dell’umanità contemporanea.
La gente è acidificata nel corpo, ed è decapitata nell’anima.
Per l’acidificazione del corpo esiste solo un rimedio e niente altro che quello, ed è l’alimentazione super- fruttariana del veganismo tendenzialmente crudista.
Per la decapitazione dell’anima, non c’è chiesa o religione al mondo in grado di venderci le indulgenze per le nostre malefatte. L’unico rimedio possibile è quello di metterci in linea con quanto ci detta il nostro io interno, il nostro corpo eterico-spirituale-universale. 

CAPITOLO 2 

I CARBONARI DEL TERZO MILLENNIO

Siamo i Carbonari del Terzo Millennio

Ci troviamo in un accogliente auditorium di Via Natta in Milano. 
Ma non illudetevi.
Questo è oggettivamente un covo di ribellione. 
Siamo monitorati e ci sono pure le spie.
In realtà siamo gente pacifica, ma non colonizzata. 
Non accondiscendente.
Siamo i Carbonari del Terzo Millennio.

Dall’Impero Asburgico al Codex Alimentarius

Nel Risorgimento si combatteva contro l’Austria, per la Patria Nazionale.
Oggi combattiamo per la Salute del corpo e dell’anima, contro certi Illuminati che vogliono globalizzare a modo loro, contro il Codex Alimentarius, contro i disegni sinistri delle multinazionali del cibo, del farmaco, del fumo, del caffè, del carnelattismo, degli OGM e della droga.
Contro i tentacoli della piovra petrolchimico-farmaceutica. 
Contro i piani demenziali ed irresponsabili delle scie chimiche, degli tsunami e dei terremoti artificiali.
Contro una società medico-delirante, medico-venerante, medico-dipendente.

Dalla lotta per la patria nazionale alla lotta per la nostra dignità, la nostra incolumità e la nostra indipendenza personale, e per la natura che ci circonda

Combattiamo per la salute e l’etica nei pensieri, nei cibi e nei comportamenti.
Combattere per la salute e l’etica in un mondo che sta tramando contro di esse, significa essere in rotta di collisione col sistema.
Niente di leninistico, niente di clericale, niente di autopunitivo, di proibizionistico e bacchettone.
Niente di utopistico e di violento. 
Non abbiamo intenzioni persecutorie contro nessuno.
Si chiamino essi medici, farmacisti, allevatori, casari o macellai. Siamo gente educata e pacifica.

Giù gli orpelli, i belletti e le foglie di fico 

Dobbiamo però smutandare questo tipo di medicina, denudarla, tirarle via gli orpelli e i belletti, le varie foglie di fico di cui siè adornata.
Questa medicina arrogante, presuntuosa e prendi-tutto, questa medicina dittatoriale, che ha preso ed usurpato il posto ed il ruolo della natura, deve essre scalzata dal suo piedistallo, dai suoi privilegi legali.
Il re nudo, con tutti i suoi modesti, ridicoli ed imbarazzanti attributi, deve abdicare dal suo impero.
Non più il proletariato contro il capitalismo, ma il naturale contro l’innaturale, l’umanitario contro il disumanizzante, le vittime contro i boia.
Portiamo il testimone, la fiamma olimpica della salute, accesa dal nostro immenso maestro Pitagora.


CAPITOLO 3 

UN NUOVO PATTO SOCIALE. UNA NUOVA MEDICINA TRASPARENTE.


Vogliamo una Magna Charta a 360 gradi, contro la Super-Piovra farmaco-petrol-chimica

Difendiamo semplicemente la vita, la libertà, il benessere nostro e di ogni creatura vivente.
Vogliamo una Magna Charta umanitaria a 360 gradi, capace di proteggere i più deboli e i più vulnerabili, i più indifesi e i più a rischio, uomini ed etnìe, animali e razze, piante e orti, cielo e terra.
E’ questa una nuova frontiera della cultura e della politica.
Ne va di mezzo la sopravvivenza nostra e dei nostri figli. 
Il nemico lo conosciamo fin troppo bene.
Il nemico si chiama Super-imperialismo, super-piovra farmaco-petrol-chimica.

Nessuno al mondo guarisce

Per parlare di storia dell’igienismo naturale, dobbiamo dire prima cos’è l’igienismo, in modo chiaro, comprensibile, inequivocabile.
La gente mi chiede spesso se curo e se guarisco. 
E’ una domanda ridicola. 
Non curo e non guarisco.
Non solo per impedimento legale. 
Né io, né nessun medico al mondo lo fa.
Se uno dice Io guarisco, dice un’eresia. 
Non esistono al mondo guarigioni, ma solo auto-guarigioni.
I malati hanno bisogno di supporto e di assistenza ma, se cercano guarigione al di fuori di se stessi, non la troveranno mai da nessuna parte.

Automalattia e autoguarigione orchestrati dal SIN (Sistema Immunitario Naturale) 

Il Creatore Dio Onnipotente, il nostro vero Principale, o se preferite il Sistema Superiore che ci governa dall’alto, ha dotato ogni essere vivente di due strumenti fondamentali di emergenza, strettamente interrelati:

1) Strumento dell’auto-malattia o Benettia 1 (è la spia rossa che rileva l’irregolarità)
2) Strumento dell’auto-guarigione o Benettia 2 (è il meccanismo a molla che promuove il percorso successivo, cioè l’espulsione ordinata delle tossine e il riequilibrio consequenziale).

Dove sta il sistema immunitario? Chi l’ha visto mai?

Per fortuna dell’uomo, il sistema immunitario, non è localizzato in un punto del corpo, non è materializzato in un organo o una ghiandola, altrimenti verrebbe inevitabilmente preso di mira dai
Frankenstein della medicina. 
Due strumenti operanti in modo impeccabile e coordinato da un’intelligente rete di sensori-ghiandole-centraline bioelettriche, che coinvolgono sistema epiteliale, sanguigno, linfatico, neurovegetativo, sotto la regia dell’ipotalamo e l’ispirazione della cordicella d’argento (silver cord), ovvero dell’antenna spirituale che ci lega ad altre più complesse dimensioni.
CAPITOLO 4 

IL VUDUISMO E L’ARRETRATEZZA DELLA MEDICINA CONTEMPORANEA


Come nasce bio-chimicamente la malattia

Malattia e salute fisica stanno tutte nella formula del sangue e nell’operatività funzionale del tubo gastrointestinale.
Lo stesso rigagnolo rosso, un secchio di 5 litri fondamentali, che avanza a pulsazioni e scorre nel medesimo alveo, con un limite massimo di tolleranza veleni del 5-10%, superato il quale scatta l’emergenza malattia.

Dal Medioevo I al Medioevo II

Questo tracimare di veleni, questa malattia-sintomo, prima di Pasteur significava spirito maligno, e si mandava via con le preghiere e gli esorcismi.
Nel dopo-Pasteur, fino ai giorni nostri, significa ancora spirito maligno che si sostanzia però nei batteri, nei virus, nelle pestilenze e nelle epidemie. 
Medioevo prima e Medioevo poi. 
Siamo tuttora in pieno Medioevo, nonostante i computer e le strumentazioni di avanguardia. 
L’auto-malattia scatta in concomitanza col superamento o lo sforamento del limite di tolleranza/sopportazione tossiemica nel sangue. 

La goccia che fa traboccare il vaso

Questo concetto di limite tossiemico e di goccia che fa traboccare il vaso, la dobbiamo ai profondi ed accurati studi della American Natural Hygiene Society, ed in particolare a uno dei suoi massimi scienziati John Tilden. 
Tilden fu il primo a capire che il nostro sangue tollera un certo livello di tossicità, oltre il quale, con la goccia che fa traboccare il vaso, parte la malattia.
Questo processo ammalatorio è legato al processo guaritivo che include il meccanismo di espulsione tossine e quello del ripristino dell’equilibrio.

Impossibilità di vera guarigione con farmaci e vaccini

Si può prevenire coi vaccini un processo naturale chiamato auto-malattia? 
No. Anche perché i batteri sono nostri soci naturali, mentre i virus sono nostri figli naturali.
Si può curare con farmaci innaturali ed invasivi un processo naturale di natura auto-guaritiva? 
No. Perché fare questo significa ritardare ed ostacolare il processo guaritivo.

Dagli errori umani partono le varie infiammazioni

Perché esistono questi meccanismi di emergenza?
L’essere vivente sbaglia cibo, sbaglia pensiero, sbaglia comportamento. 
Perde l’equilibrio termico per le infiammazioni (ossia le comuni iti) che scattano nel punto surriscaldato di espulsione tossine.
Il punto sono le tonsille? Si tratta di tonsillite. 
Il punto è l’appendice? Si tratta di appendicite. 
Il punto è il colon? Si tratta di colite, e così via.

Nessuno meglio del medico conosce il corpo, e nessuno più del medico lo bistratta

Non esiste al mondo qualcuno che conosca il corpo umano meglio della tecnologia medica. 
Eppure, paradossalmente, non esiste chi lo bistratta e lo tradisce di più. 
Nessuno più del medico tradisce il corpo umano, lo taglia e lo ricuce, lo mozza e lo menoma, lo vaccina e lo farmacizza, ossia lo avvelena.
Perché mai? 
Eccesso di fretta e venalità. Eccesso di arroganza e presunzione. Mancanza di umiltà.

Esiste il medico bravo? Certamente che sì.

Il medico più bravo al mondo è colui che rispetta il Sistema Immunitario Naturale (SIN), collabora e coadiuva con lui. 
Quello che riesce a capire le esigenze reali del SIN, quello che mette in condizioni il SIN di fare indisturbato e senza intralci vaccino/farmacologici il proprio lavoro autoguaritivo.
Corpo, SIN, natura, non vanno mai contro se stessi, a condizione che gli venga data la possibilità di esplicare le proprie funzioni.

CAPITOLO 5

COSA MAI C’ENTRA L’ANIMA?


Malattia e salute sono due facce della stessa medaglia

Malattia e salute non sono entità distinte e diverse, ma sono semmai un unicum inseparabile.
Malattia e salute siamo noi stessi, lo stesso nostro volto, a volte imbronciato e rattrappito e a volte sorridente e smagliante. 
Non esiste una salute amica e una malattia nemica. 
Sono le due facce della stessa medaglia. 
Malattia e salute sono il medesimo camaleonte che cambia colore ma solo all’esterno.
Malattia e salute sono la medesima altalena che oscilla entro i limiti o fuori dai margini di sicurezza.
La formula della salute esiste: Conosci te stesso, e vivi in linea armonica e non conflittuale col tuo corpo e la tua anima, come detto all’inizio.

Che c’entra mai l’anima? Noi siamo scienziati del corpo.

Che c’entra l’anima?
Se tiriamo fuori questi argomenti, meglio cambiare mestiere, dice un certo tipo di medicina.
Con quale spirito potremmo mai fare le nostre care vivisezioni? Con quale criterio potremmo mai fare certe operazioni sperimentali e certi disinvolti trapianti? 
Questo tipo di medicina pseudo-scientifica e materialistica non si rende conto che l’Italia, più che paese di cerusichi e di avvelenatori, è paese di igienisti e di filosofi saggi, ed anche di grandi santi di cui ci sentiamo orgogliosi, primi fra tutti San Francesc d’Assisi e San Antonio di Padova, gente che trattava gli animali come fratelli e come figli, e non certo come carne da macello e da esperimento.

L’Italia è patria di Pitagora, di Leonardo e di Giordano Bruno, un paese di antimedici e antipreti viscerali, preso in ostaggio dall’invadenza insopportabile e stomachevole della medicina e del clero.

Credere che siamo solo mossi e toccati dagli aspetti visibili delle cose, è stupidità manifesta, ha scritto Giordano Bruno, il più grande filosofo italiano dopo Pitagora, arso vivo sul rogo dall’Inquisizione Cattolica.
Non si rende conto che l’Italia è la patria di origine dell’Igienismo Naturale.
Nei suoi primi 600 anni di storia romana, la professione di medico era vietata per legge, come raccontano Catone e Cicerone. 
E in quel mezzo millennio e oltre di storia italica, la popolazione visse senza problemi e senza malattie, grazie al cavolo e alla rapa cruda, grazie ai pomi degli alberi, grazie all’orzo abbrustolito e alle meraviglie che la natura offriva generosamente.

CAPITOLO 6

CAUSE A MONTE E SINTOMI A VALLE


Combattere i sintomi a valle, lasciando intoccate le cause a monte è disordine mentale

La malattia è una sola, anche se possiede 1000 facce e 1000 maschere diverse.
Nei suoi aspetti visibili e toccabili, è soltanto un sintomo che si sente (febbre, dolore, sovrappeso, adiposità, debolezza, ipertensione, tumore).
Sintomi che non sono diavoli venuti da lontano. Sintomi che non sono la vendetta di Tutankamon e nemmeno quella di Dio. Men che meno sono l’opera di esseri infidi e malvagi, di mostri chiamati spiriti maligni, batteri o virus reali o inventati o immaginati.
I sintomi sono segnali e conseguenze finali, che giungono a valle.
Ed è banale combattere i sintomi a valle, quando le cause di tali sintomi stanno a monte.

Uno storico processo al maestro igienista Luigi Costacurta 

Con questo, spero di aver chiarito che igienismo-naturale è qualcosa di più e di diverso del lavarsi i denti e le manine. E’ qualcosa di più e di diverso dell’essere ciarlatani.
Molti studenti di medicina, e molti medici affermati, se ne stanno rendendo conto.
Quando il maestro igienista Luigi Costacurta finì in tribunale a Treviso per denuncia dell’Ordine Medico, accorsero in sua difesa una decina di medici. Il giudice chiese loro cosa pensassero dell’imputato, accusato di abuso di professione medica.
Ha ragione, Signor Giudice, risposero. Costacurta non è un medico. Costacurta è il nostro perito-contrario. E’ quello a cui chiediamo i pareri. E’ un Super-Medico, perché noi stiamo andando a lezione tutti i giorni da lui. Costacurta è per noi soprattutto maestro di vita. E venne assolto.
Non vogliamo con questo dire che tutti i medici abbiano carenze igienistiche. E nemmeno che tutti i terapeuti siano affidabili e bravi come Costacurta.
Occorre valutare di volta in volta la persona che ti trovi davanti, e non solo leggere i suoi titoli.

Concetto di malattia per la gente e per la medicina

Qual è il concetto di malattia, nell’immaginario popolare?
Malattia? Per carità! Stiamone alla larga e facciamo le corna!
Malattia è odore di ospedali e di cipressi. 
Malattia è sofferenza, sfortuna, pianto, paura, disgrazia, disperazione, infermità. 
Malattia è padelle senza coperchi, pappagalli senza piume, iniezioni e flebi, bisturi e sale operatorie.
Tutti circondati dal male, tutti medicalizzati, vaccinati, sdentati, napalmizzati, spaventati.

Il lazzaretto come centro del mondo

La casa? L’osteria? Il bar? Il circolo? La balera? Lo stadio? Il cinema? La spiaggia? Il tempio? Il night? Al limite il postribolo? No, tutte cose superate, obsolete e secondarie. 
Tutte superflue e da dimenticare.
L’ospedale, il lazzaretto, l’ambulatorio, il monatto, il farmaco. 
Questi sono i nuovi dei.
Questi sono il vero centro del mondo. Questi sono la vera sfilata di moda.
Uno sterminio di entità nemiche da combattere col napalm

Eppoi non una entità, ma uno sterminio di 40.000 entità nemiche, l’una o l’altra pronte, prima o poi, ad aggredire.
Tutti circondati dal male. 
Tutti in grigioverde, elmo e tuta da combattimento. 
Tutti con pistole, coltelli, spray, profilattici, creme battericide, collutori, gargarismi, pasticche, mascherine, amuchine.
Tutti schierati con siluri, missili e napalm.

Una medicina moderna che cataloga tutto in base al sintomo

La medicina moderna punta tutto o quasi sul sintomo. 
Proprio per questo ha la necessità di catalogare ogni patologia 40.000 volte (con immensa gioia della farmacologia). 
Non contenta di questa caterva di malattie, va a inventarne e ad immaginarne di nuove (AIDS, papilloma, pandemie) con metodica e missionaria frenesia. 
Non si cercano le cause. 
Si dribblano, si saltano, si disconoscono e si travolgono le leggi della scienza e della biologia, e le stesse regole della medicina (quelle di Ippocrate, di Koch, di Kouchakoff, quelle dell’igienismo, dell’etica e della natura).

Solo Dio conosce in dettaglio le vere cause di ogni malattia

Le cause precise a monte ci possono anche essere, ma perché darsene pena? 
Individuarle è macchinoso, complicato, incerto. 
I medici condotti di un tempo, bonari e paciocconi, curiosi e metodici, tempestavano il paziente di domande. 
Le vere cause non le può conoscere il medico. Solo Dio le sa. 
Nemmeno il paziente le rivela. 
Magari le sospetta e le sottovaluta. Ma si augura che non vengano prese in considerazione. 
Il primo Ponzio Pilato è lui. Ecco allora che piombano i rimedi sintomatici.
Hai l’emicrania? Si cura la testa (pillola). Gastrite? Si cura la pancia (purgante e clistere). 
Indurimenti al seno? Mammografia e bisturi. Tiroide e timo ballerini? Rimozione ghiandolare. Reni bloccati e cuore matto? Trapianto. Tutto storto? Non preoccuparti. Ci si salva in corner, con le cellule staminali.

Tra la causa e il male c’è di mezzo il mare

La medicina sintomatica non si pone il problema di base, e cioè che una cosa è la malattia-causa e un’altra cosa è la malattia-sintomo. Una cosa è il reale comportamento ammalante e un’altra cosa è la conseguenza degli errori commessi in precedenza.
Le malattie vere sono infatti le scelte folli, sgangherate, autolesionistiche che stanno a monte, e non gli sbrocchi e le eruzioni della pelle, ovvero le manifestazioni chiassose che stanno a valle.

CAPITOLO 7

SCHEMA MEDICO E SCHEMA IGIENISTICO-NATURALE A CONFRONTO


Schemi mentali ed operativi della medicina

I pilastri ideologico-operativi e gli schemi mentali su cui poggia la medicina sono:

1) Prevenzione, cioè diagnosi precoci (inutili e dannose mammografie) e pratiche profilattiche (inutili, dannose e pericolose vaccinazioni).
2) Cure farmacologiche del sintomo (farmakon in greco significa veleno. Se le farmacie si chiamassero velenìe, la gente ci penserebbe due volte prima di andarci).
3) Rimozione chirurgica dei tessuti o degli organi-ghiandole colpiti dalla malattia. 
4) Cure ormonali degli squilibri (insulina negli sbalzi glicemici, eparina nella viscosità del sangue).
5) Ricorso alle stampelle dei supplementi e degli integratori nei casi di carenze (tutte le prescrizioni sono sull’asse medico-farmacista, e mai su quello medico-ortofrutta o medico-natura).
6) Ricorso all’accanimento terapeutico, come se prolungare artificialmente le sofferenze di un morente, e di un senza-via-di-scampo, facesse bene a qualcuno. 

La malattia, per noi igienisti, è un meccanismo logico-riparatorio

Il concetto igienistico-naturale è diametralmente opposto, così come opposte sono le soluzioni terapeutiche che si propongono. 
Noi igienisti-naturali non diamo certo il benvenuto alla malattia. 
Ma, se essa arriva, ne prendiamo nota, ne traiamo insegnamento e la rispettiamo. 
Sappiamo che la malattia è tutt’altro che da debellare e sradicare. 
Sappiamo senza alcun dubbio che la malattia è un meccanismo logico-riparatorio-regolatorio nelle mani del superdottore interno chiamato SIN.
Sappiamo che la malattia non riguarda l’area o il punto colpito, ma l’intero organismo che ha trovato in quel punto il nostro tallone d’Achille.

La malattia è il medico interno che ti dice cosa devi fare

La malattia è l’angelo custode interno che ti dice: 
Sta attento. 
Sei esaurito. 
Stacca la spina e va in riposo fisiologico. 
Beviti tutta l’acqua pura che vuoi, ma niente altro che acqua. 
Niente cibo. 
Rivedi mentalmente i tuoi stili di vita. 
Non appena ti sarai riposato, sgranchito, depurato dai veleni, cercherai di ripartire adottando sistemi di vita e di alimentazione compatibili ed armonizzati col tuo corpo fruttariano, prendendo nota delle chiarissime indicazioni che il tuo stesso corpo di offre, attraverso centinaia di parametri fisici-mentali-spirituali, tutti precisi ed inequivocabili.
Non farti traviare da nessuno. 
Osservati, scrutati, ascoltati. 
Impara a discriminare il vero dal falso, la realtà concreta dalle facili apparenze.
Per le emergenze, serve spesso lo specialista e il pronto soccorso

Per le soluzioni di emergenza, e per ogni tipo di incidente grave, servono spesso decisioni delicate, con assunzione di responsabilità legali. 
Non esistono in questi casi alternative alla medicina specialistica e al pronto soccorso.
Di fronte a un’emergenza corporale, dentale, ottica, non vado dal falegname e dall’idraulico, ma dallo specialista, dove abilità chirurgica e supporto farmacologico diventano spesso il male minore.

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