LASCIATEMI RESPIRARE...
Strettamente legata al lavoro svolto dal Collettivo Keep Conscious sul fenomeno delle scie chimiche è la mostra fotografica di Valentina Urbinati “Let Me Breathe” . Una serie di immagini che, anche attraverso un ottimo lavoro di post produzione, riescono a proiettare lo sguardo dell’osservatore in un futuro che potrebbe non essere così lontano.
Il lavoro di documentazione fotografica dei passaggi aerei e dei cieli striati di bianco è stato il trampolino di lancio per l’elaborazione artistica che è conseguita, portando alla realizzazione della mostra fotografica dal titolo “LET ME BREATHE!” i cui scatti sono opera di Valentina Urbinati. Siamo quindi partiti alla ricerca di luoghi abbandonati nella nostra zona da usare come set e abbiamo coinvolto gli amici chiedendo loro di indossare maschere antigas e divise militari. Ci interessava l’idea di creare delle immagini volutamente esagerate, inserendo l’elemento umano all’interno di scenari apocalittici, ricreando un mondo in disfacimento, post-atomico: le vecchie colonie abbandonate sulla spiaggia di Rimini erano il luogo ideale. Rendendo esplicita l’artificiosità della scena, non avremmo rischiato gli effetti subliminali dovuti all’inserimento delle scie chimiche: lo spettatore si sarebbe trovato di fronte all’immagine di un futuro suo prossimo, come una profezia da cui trarre un saggio avvertimento. Di qui la scelta, in fase di elaborazione delle fotografie, di creare immagini distopiche ispirate alla letteratura fantascientifica e cyberpunk. Un ruolo importantissimo è stato anche quello della musica: le atmosfere e i testi delle canzoni del gruppo rock Clamidia hanno fatto da colonna sonora alle rielaborazioni grafiche di Valentina, finchè è stato naturale inserire alcune frasi tratte dai loro testi come didascalie per le foto.
fonte http://www.demoncleanerzine.com/2011/02/let-me-breathe-concept-fotografico-di-valentina-urbinati/
Il lavoro di documentazione fotografica dei passaggi aerei e dei cieli striati di bianco è stato il trampolino di lancio per l’elaborazione artistica che è conseguita, portando alla realizzazione della mostra fotografica dal titolo “LET ME BREATHE!” i cui scatti sono opera di Valentina Urbinati. Siamo quindi partiti alla ricerca di luoghi abbandonati nella nostra zona da usare come set e abbiamo coinvolto gli amici chiedendo loro di indossare maschere antigas e divise militari. Ci interessava l’idea di creare delle immagini volutamente esagerate, inserendo l’elemento umano all’interno di scenari apocalittici, ricreando un mondo in disfacimento, post-atomico: le vecchie colonie abbandonate sulla spiaggia di Rimini erano il luogo ideale. Rendendo esplicita l’artificiosità della scena, non avremmo rischiato gli effetti subliminali dovuti all’inserimento delle scie chimiche: lo spettatore si sarebbe trovato di fronte all’immagine di un futuro suo prossimo, come una profezia da cui trarre un saggio avvertimento. Di qui la scelta, in fase di elaborazione delle fotografie, di creare immagini distopiche ispirate alla letteratura fantascientifica e cyberpunk. Un ruolo importantissimo è stato anche quello della musica: le atmosfere e i testi delle canzoni del gruppo rock Clamidia hanno fatto da colonna sonora alle rielaborazioni grafiche di Valentina, finchè è stato naturale inserire alcune frasi tratte dai loro testi come didascalie per le foto.
fonte http://www.demoncleanerzine.com/2011/02/let-me-breathe-concept-fotografico-di-valentina-urbinati/
Giusto esagerare con le immagini, anche se credo che per quanto si esageri il piano, a noi sconosciuto, sia ancora peggiore di quello che possiamo pensare nelle nostre teste con le informazioni che abbiamo. Avrai visto il documentario,
RispondiEliminahttp://www.youtube.com/watch?v=Pw12wh_vXmk&feature=player_embedded
scie chimiche e umanità sintetica, molto bello e descrittivo nei minimi particolari di quello che potrebbe attenderci, uso il condizionale perché mi ritengo ignorante in nanotecnologia, però non sono imbecille e questi che ci governano non sono umani dal punto di vista etico, sono peggio di qualsiasi bestia! Ergo . . .
Ciao, alla prossima e stammi bene
Penso che Le mostre fotografiche artistiche di questo tipo siamo un buon modo per far conoscere la problematica delle scie chimiche al di fuori da Internet ,,
RispondiEliminaconcordo quando dici che lo scenario sia molto peggiore di quello che possiamo immaginare.
Ti ringrazio per il link del video molto interessante
Ciao a presto