Portogallo: il popolo scende in piazza contro il governo.


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E adesso tocca anche al Portogallo ad essere coinvolto in scioperi di protesta contro il governo. I lavoratori dei servizi postali hanno scioperato per il quarto giorno consecutivo  contro la privatizzazione della società CTT, prevista dal piano anticrisi del Governo conservatore di Pedro Passos Coelho imposto di fatto dalla Commissione Europea.

L’adesione media  allo sciopero è stata dell’83% nelle grandi città come la capitale, Lisbona, Porto e Coimbra, secondo il sindacato di settore, l’SNTCT, e superiore di tre punti a quella del precedente sciopero,del 25 ottobre. La causa che ha scatenato la protesta dei lavoratori è la vendita da parte del governo di oltre il 70% delle azioni della CTT nell’ambito del programma per il contenimento della spesa, previsto all’accordo sulla concessione del prestito di 78 miliardi da parte della troika (UE, BCE, FMI).

CTT gestisce oltre 2.500 uffici ed ha oltre 13 mila dipendenti, dopo i 993 licenziati negli ultimi mesi. Nel primo semestre di quest’anno ha registrato un utile netto di 31,6 milioni di euro. Ma non sono solo i dipendebntio delle poste ad essere in sciopero; la società Trastejo, che gestisce nella capitale il trasporto sul fiume Tago, ha icrociato le braccia per dodici ore. Sul piede di guerra anche gli addetti ai servizi delle frontiere, di porti, aeroporti i cui lavoratori appartengano ai sindacati del servizio stranieri e frontiere (Sef) e della polizia doganale (Ccpd).
Fonte: www.piovegovernoladro.altervista.org

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