giovedì 16 febbraio 2012

ASPIRARE A DIVENTARE "BLACK BLOC"

Possiamo dire che la Grecia di oggi è l’Italia di domani?
La Grecia di oggi è sicuramente l’Italia di domani, così’ come le misure imposte ad Atene un paio di anni fa, sono in tutto e per tutto simili a quelle varate dal governo Monti in questo periodo, con l’eccezione della macelleria occupazionale che non è stata ancora portata a termine. I parallelismi non si limitano al banchiere al governo e alle lacrime e sangue, anche guardando la questione globalmente è facile apprezzare una completa identità fra le ragioni usate per spingere nel baratro la Grecia e quelle utilizzate per portare avanti il diktat della Bce nei confronti dell’Italia. E non si tratta solo dell’Italia, anche Portogallo, Spagna ed altre nazioni si trovano in una situazione molto simile. Non mi stancherò mai di ripetere come ci si trovi di fronte ad un progetto di carattere globale, dal quale usciremo tutti massacrati, senza distinzione.
  
E il popolo italiano, come risponderà? Saremo black bloc anche noi?
Come ho avuto modo di scrivere qualche giorno fa, in Italia a questo riguardo la situazione è molto anomala. Da quando Monti è al governo, nonostante abbia già prodotto attraverso nuove tasse ed altre alchimie, danni considerevoli al potere di acquisto dei cittadini ed abbia di fatto sentenziato la soppressione delle pensioni per le nuove generazioni, non ci sono state proteste degne di nota e la “pace sociale” sembra più solida di quanto non lo fosse da almeno un paio di decenni.
Questo dipende dal fatto che Monti, prima d’iniziare il proprio incarico si è preoccupato di cooptare, con vari mezzi, tutti quei soggetti che abitualmente chiamavano la gente in piazza per protestare. I cittadini italiani in un certo senso sono orfani di chi praticava la “chiamata alle armi” e oggi distrattamente resta voltato dall’altra parte. Solamente attraverso l’autodeterminazione potremmo aspirare a diventare “black bloc” anche noi.