MONTI IN "CHE BARBA CHE NOIA"
Presidente, l’indifferenza è lo stato d’animo dell’uomo che ha colmato i propri bisogni primari e ha difficoltà a trovare quegli stimoli che lo facciano sentire vivo. Una condizione che lo spinge alla ricerca continua di qualcosa di diverso, di un divertissement che spezzi la prigione dorata che ha costruito attorno a sé, che interrompa quella noia che lo pervade.
La noia, ben descritta dal celebre libro di Moravia, è dunque un sentimento esclusivo che non tutti hanno il privilegio di poter provare. Di sicuro non chi, quotidianamente, è alle prese con un mutuo da pagare, con le spese familiari, con i conti in rosso in banca e con una crisi che morde come non mai.
Per la maggioranza delle persone, inoltre, il lavoro non è un’attività ricreativa da scegliere, ma una necessità. Nella sua affermazione è contenuto dunque un principio inquietante: quello secondo il quale la vita dell’uomo debba essere plasmata attorno al lavoro, e dunque le sue passioni, i suoi sogni e le sue aspirazioni debbano coincidere con la carriera professionale.
Inutile scomodare le tesi antropologiche marxiane sullo sviluppo onnilaterale dell’uomo o le tesi del lavoro come merce. Ci rendiamo conto che non è più tempo per simili ragionamenti e che i governi degli ultimi anni hanno imboccato la strada della flessibilità lavorativa come unica soluzione per rilanciare l’economia nazionale.
Ma almeno non si venga a sindacare sui sentimenti e sulle aspirazioni profonde di ciascuno di noi. Dunque diritti e posto fisso per tutti, a questo deve puntare un governo che ha a cuore i cittadini. Il tempo libero e il divertimento lasciamolo alle serate con gli amici, con la famiglia, alla visione di un bel concerto o di un film. Sebbene sia evidente che nella sua idea, Presidente Monti, e in quelle dei fautori dell’occupazione liquida, il tempo libero è una merce che in pochi potranno permettersi, quei pochi che possono provare ancora l’ebrezza della noia.
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SIAMO GOVERNATI DA GENTAGLIA DELLA PEGGIOR SPECIE E NON SI SMENTISCONO MAI
Ciao Ivano,
RispondiEliminanon bastavano i milioni di posti di lavoro che si dovevano creare con la flessibilità?
Sti tecnici dei miei stivali che si divertono ad abusare del loro potere e a giocare con la vita e la morte delle persone, mi sanno quantificare quanti posti di lavoro si sono creati con la biagi e quanto "emerso" è stato regolarizzato?
Non sò se ti ricordi ma all'epoca dissero che il lavoro nero sarebbe stato reso sconveniente e sarebbe emerso tutto, ovviamente niente di più falso.Ora, se sono certi che l'art 18 assicurerà lavoro ed occupazione, perché non garantiscono che se ciò non si verificherà ad ogni cittadino rimasto disoccupato si impegneranno ad erogare un reddito di cittadinanza?Sarebbe la prova che loro credono nelle stronzate che dicono...
Un salutone
Barbara
Ciao Barbara
RispondiEliminaci stanno raccontando balle da un sacco di tempo e il risultato dei loro sporchi giochi lo paga la povera gente..ciao a presto