ASPORTAZIONE ORGANI SANI A PAZIENTI IGNARI




Scandalo in corsia a Ragusa. Parla una delle vittime del primario che asportava organi per far soldi: "Doveva operarmi solo d’appendicite, poi ha saputo che avevo una polizza..."
Natale Bruno
Ragusa - Maria ha ventiquattro anni e un'ovaia in meno.
Le è stata tolta dal professore Ignazio Massimo Civello, il primario di chirurgia toracica dell'ospedale Civile di Ragusa finito in manette per avere asportato organi sani ad alcuni pazienti.
La ragazza, dopo che il chirurgo che l'ha operata è stato arrestato dai carabinieri dei Nas, ora grida tutta la sua rabbia. «Voglio giustizia. Il mio caso deve far rifelettere, i medici non possono approfittare dallo stato di bisogno dei malati».
La mente torna a quei giorni di sofferenza: «Avevo forti dolori al bassoventre, fu Civello dopo avere visto un'ecografia a consigliarmi di essere operata in intramoenia di appendicite.
Mi chiese sei mila euro. Mi disse così: “Lei è una ragazza giovane se si fa operare all'ospedale di Ragusa le faranno un taglio simile a un cesareo. Le rimarrà una cicatrice gigantesca”».
L'affondo del primario sarebbe avvento appena saputo che la giovane aveva una polizza sanitaria. «Fui operata, ma non solo di appendice - aggiunge Maria - mi fu tolta pure un'ovaia.
Il dottore Civello senza alcuna autorizzazione da parte dei miei genitori asportò l'ovaia, per la presenza di una cisti ovarica sospetta. Io però un mese prima avevo fatto un controllo dal mio ginecologo, mi ero sottoposta ad un'ecografia che non aveva messo in evidenza alcuna cisti. Ero solo in piena fase di ovulazione.

Il primario mi chiese altri mille euro e poi senza battere ciglio esclamò, “tanto paga l'assicurazione”.
Non solo: dopo l'intervento non mi somministrò alcun antidolorifero, io ho sofferto moltissimo e sette giorni dopo l'intervento mi invitò nel suo studio privato per un controllo. Voleva altri 200 euro. Ma io non ci sono mai andata.

Due mesi dopo ho accusato problemi alla tiroide che dovrò curare a vita, sono stati causati dal forte stress cui sono stata sottoposta. Adesso spero solo che l'indagine faccia giustizia».

I casi di pazienti sottoposti ad operazioni chirurgiche «inutili», costretti all'asportazione di organi sani, sarebbero almeno cinque, almeno quelli accertati.
Molti altri però potrebbero esssere vittime ancora inconsapevoli.
I carabinieri dei Nas hanno scoperto il malaffare dopo avere ascoltato le intercettazioni telefoniche sulle utenze del dottor Civello.

Sa, invece, di avere ceduto il suo unico rene che funzionava perfettamente una donna di Modica che, da quando è passata sotto i ferri del primario di Ragusa, è costretta alla dialisi.

Civello, 62 anni, è un chirurgo molto conosciuto. Lavora all'ospedale di Ragusa, ma ha insegnato alla Sapienza di Roma e si è sempre vantato di avere fatto parte dell'equipe che operò Giovanni Paolo II.
 Adesso è accusato di avere dirottato pazienti a farsi operare a pagamento per evitare lunghe liste d'attesa. Avrebbe chiesto cifre tra i quattro e i sei mila euro per operazioni in private.
 Due inchieste, oltre quella della magistratura, sono state avviate. La prima è stata decisa dalla Commissione sul Servizio sanitario nazionale, presieduta da Ignazio Marino, che ha dato mandato al Nas di avviare un'istruttoria su quanto accaduto all'ospedale di Ragusa.
 Il presidente della Commissione parlamentare di inchiesta sugli errori sanitari e i disavanzi sanitari regionali, Leoluca Orlando, ha scritto all'assessore alla Sanità della Regione Siciliana, Massimo Russo, e al direttore generale della Asp di Ragusa, Ettore Gilotta, per chiedere una relazione.
 Il manager dell'Asp 7 di Ragusa Ettore Gilotta ieri commentando la notizia dell'arresto di Civello ha detto:
« Siamo fiduciosi che la macchina della giustizia svolgerà fino in fondo il proprio compito, senza pregiudizi ma anche senza sconti. Ma al contempo piena, incondizionata solidarietà agli ammalati e ai loro familiari, ma anche a tutti gli utenti».
http://www.ilgiornale.it/interni/mi...0-comments=1


 Firma di ceci60 
Onesto é colui che cambia il proprio pensiero per accordarlo alla veritá
disonesto é colui che cambia la veritá per accordarla al proprio pensiero.
(proverbio arabo)

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