GUERRA DI LIBIA; LA VERITA'
il SOLE24 ore a pagina 3 racconta finalmente la storia della SAS Special Air Service inglese e della sua presenza in terra di Libia da prima dell’inizio delle “manifestazioni” di opposizione da parte dei “patrioti insorti”. Dello stesso tono le rivelazioni di ”La Repubblica” ( che personalmente non ho letto, ma mi viene riportata) che riecheggia quanto scritto da “Libero” di ieri. Chi ci segue, conosce questi fatti dal 24 febbraio in cui scrivevamo che erano sbarcati il 2 febbraio. Abbiamo anche detto, la scorsa settimana che la NATO ha esaurito il suo ciclo e vedete coi vostri occhi che anche questa previsione si sta concretizzando. Non sono un profeta, sono gli altri che vi nascondono le notizie.
Adesso diventa più facile spiegarsi come mai i ”manifestanti” siano riusciti ad impadronirsi di caserme e manovrare carri armati sopraffacendo le autorità e le forze di polizia di città come Tobruk o Benghazi. Avete mai visto dei manifestanti trasformarsi in un esercito armato senza che un paese straniero ci mettesse lo zampino?
Resta adesso da capire se giornalisti italiani che riproducono fedelmente tutto e soltanto quel che viene da Londra, lo facciano perché privi di senso critico o perché schiavi dei loro bisogni.
In più i commandos del SAS si sono attivati nella specialità di ogni intelligence addestrato al sabotaggio e al terrorismo: far saltare depositi di munizioni, infrastrutture e compiere assassinii mirati di seguaci del Colonnello. Alcuni capi di tribù favorevoli al governo, sono stati vittime di assassini misteriosamente comparsi e subito svaniti. Gli elicotteri servono alla esfiltrazione dei colpevoli dal luogo del delitto e a recuperare piloti caduti e non certo a effettuare bombardamenti. Ma il primo elicottero è stato bloccato oltre un mese prima della decisione di effettuare bombardamenti….
Si delinea quindi il quadro di un attacco premeditato da parte della triplice a danno di un paese sovrano e l’intervento dell’ONU a favore degli insorti altro non è se non l’esecuzione di un desiderio degli Stati Uniti. Lecito a questo punto chiedersi a che pro si è sostituito George Bush jr con il democratico di colore che prometteva di metter fine alla politica dello sceriffo.
Intanto le tribù libiche sembrano non essere in grado di contrattaccare anche se appoggiate dalle forze aeree di sei nazioni. Allego ( clikka sul titolo “le tribu libiche” in fondo all’articolo) un elenco ragionato delle tribù della Libia che consente di far capire a tutti che a parte le vecchie tribù della setta senussita, non ci sono adesioni alla “rivoluzione”. Non ci sono mai state, se si eccettuano alcuni amici , vecchi e nuovi, della Gran Bretagna.
Quando non si fabbrica più nulla, quel che si può esportare è la democrazia. A questo proposito, se interessa, leggete il libro del premio Nobel Amartya Sen – già rettore di Oxford – su questo tema ” La democrazia degli altri“.
TRATTO DA : il corrieredellacollera articolo del 23 marzo 2011
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