IL SOLE NON PAGA
Dopo che l'agenzia per la ricerca sul cancro (IARC) dell'Organizzazione mondiale della sanità ha inserito i solarium nella categoria 1 per il rischio di melanoma, i media hanno generato, con il solo scopo di fare del sensazionalismo, un’ondata di notizie ingannevoli che hanno creato panico.
Al fine di permettere una valutazione di tipo oggettivo, vogliamo darvi alcune importanti informazioni:
- a prescindere dal fatto se il sole e gli UV in generale siano veramente pericolosi, essendoci studi che rivelano proprio il contrario, ma che normalmente sono ignorati, bisogna comunque dire che l’inserimento nella “categoria 1” non indica l’entità del rischio, ma solo la probabilità di un rischio;
- alcune sostanze presenti nello stesso gruppo sono molto dannose, come l’arsenico e l’iprite, mentre altre, come il vino, la birra e il pesce sotto sale, presentano un rischio molto basso;
- i raggi UV del sole sono stati inseriti già molti anni fa all’interno della categoria 1 delle sostanze e/o dei raggi potenzialmente cancerogeni. Di nuovo c’è solo l’inserimento dei solarium in questa lista;
- la categorizzazione del sole e dei solarium quali “cancerogeni“ da parte dell’IARC è
un fatto molto discusso nel contesto del dibattito scientifico: diversi ricercatori,
famosi in tutto il mondo, si sono opposti pubblicamente e con fervore alle conclusioni dello studio dell’IARC del 2006 e al rapporto pubblicato alla fine del 2008 su cui si basa la categorizzazione attuale; la relazione dell’IARC non si basa su un nuovo studio, bensì è la revisione di un documento del 2006, che a sua volta era una rassegna di 23 studi, alcuni dei quali risalenti ai primi anni ’80, che erano giunti a varie conclusioni. Di questi studi:
5 sono stati esclusi per dati inutilizzabili,
6 sono giunti a conclusioni secondo cui, in realtà, i lettini solari riducono il rischio di cancro alla pelle!
16 hanno ottenuto risultati entro un margine di errore elevato (in un contesto elettorale, gli esperti riterrebbero inaffidabile
Quindi è chiaro che per molti studiosi il sole non dovrebbe certo trovarsi nella lista; Fabio Marchesi, scienziato e ricercatore, esperto sulle applicazioni terapeutiche della luce, riporta i risultati di rigorose ricerche scientifiche nel suo libro “La Luce che cura” (editore Tecniche Nuove) Ecco qualche estratto dal suo libro:
La drastica condanna e l’eliminazione di elementi che sono appartenuti alla storia evolutiva dell’uomo, come i raggi ultravioletti, devono essere completamente rivalutati. A quale luce sono stati esposti tutti i nostri antenati? Una sola, quella del Sole! Che i raggi ultravioletti siano nocivi è una delle più colossali menzogne, entrata ormai nel senso comune, che la mente umana abbia mai prodotto. C’è stato un personaggio che sosteneva che ripetendo con convinzione una bugia alle masse, tutti avrebbero finito per crederci. Si chiamava Adolf Hitler!..
[...] Sul British Journal Of Cancer è stato pubblicato un lavoro che ha rilevato come in Norvegia, dal 1957 al 1984, l’incidenza di melanoma maligno sia aumentato di circa il 400%, nonostante nello stesso periodo non sia stata rilevata alcuna variazione né nello strato di ozono, né nell’esposizione annuale alla radiazione ultravioletta. (Moan J. e Dahlback A., Institute for Cancer Research, Montebello, Oslo, Norway, The Relationship between skin cancers, solar radiation and ozone depletion, 1992) Il sole e i raggi UV sono stati presi come “capro espiatorio” a livello sociale per cercare di nascondere quelle che, invece, sono le reali cause dell’incremento dei tumori, ma nessuno osa responsabilizzare in tal senso le multinazionali della chimica…
Numerosi altri studi, come quello effettuato sui militari americani, non solo smentiscono la possibilità che il sole possa aumentare l’incidenza di tumori della pelle ma, addirittura, dimostrano il contrario.” (Garland F.C., Occupational sunlight exposure and melanoma in the US Navy, Arch Environmental Health, 1990)
[...] Un lavoro pubblicato nel 1998 dall’European Science and Environmental Forum ha contestato la visione ormai accettata dal mondo scientifico e diffusa tra la popolazione sulla riduzione dello strato d’ozono e i pericoli conseguenti, dichiarandola infondata e sostenendo che non c’è alcuna reale ragione per diffondere la paura di sviluppare tumori partendo dal presupposto che i raggi ultravioletti siano divenuti più pericolosi.
[...] Franck e Cedric Garland, autori di numerose ricerche scientifiche fecero la seguente osservazione che fu pubblicata nel 1992 sull’American Journal Of Public Health: “Nel mondo, i paesi dove le creme solari con filtri chimici sono state raccomandate e utilizzate hanno avuto il maggior aumento dell’incidenza di melanoma maligno con contemporaneo aumento del numero di decessi ad esso associato. ” [...] È veramente assurdo che, solo per alimentare il mercato di determinati prodotti, si espongano le popolazioni a così alti rischi. La produzione e lo stimolo all’impiego di creme e lozioni con filtri solari sono forse gli effetti più assurdi e paradossali, che ci mostrano in modo evidente come, nella nostra società, il potere delle multinazionali della chimica sia forte.
[...] L’unica pericolosità del sole deriva dal fatto che tutti sono stati costretti per tutto l’anno a privarsi dell’esposizione alla luce Solare [...] così quando arriva l’estate sono tutti impreparati a causa della grave carenza precedente. Inoltre siamo stati tutti forzati a un’alimentazione innaturale, ricca di sostanze chimiche quali conservanti, pesticidi, coloranti, cha hanno un’azione ossidante…”
Molti si chiederanno a questo punto come mai si parli male del Sole quando invece, se non ci si scotta, fa bene! Fabio Marchesi ipotizza (e non è il solo a pensarla così) che dietro alla paura del sole provocata nella popolazione, ci siano business miliardari. Pensate che per esempio in Germania sono stati venduti 200 milioni di Euro di prodotti autoabbronzanti in un anno. Senza
contare le creme protettive, che come abbiamo visto prima pare facciano più male che bene. Ma di ciò nessuno parla...
Un’altra riflessione che si potrebbe fare è questa: si sente dire in continuazione che il melanoma è in aumento a causa delle vacanze che adesso tutti possono permettersi (basta vacanze allora!?!). Strano però, dato che negli ultimi anni, a causa delle isteriche campagne anti-sole (che, invece di insegnare un approccio corretto agli UV per trarne tutti i benefici, terrorizzano la gente, inducendola a cospargersi di creme chimiche) tutti si proteggono addirittura troppo dal Sole (vedi articolo su Men’s Health); e anche l’uso dei solarium è diminuito, proprio perché le persone hanno paura del Sole! Incredibile, quello stesso Sole che per millenni è stato venerato e impiegato per curare tantissime patologie, adesso fa paura.
E se le cause della malattia fossero da ricercare altrove? Come mai i fatturati delle creme solari aumentano e contemporaneamente aumentano i casi di melanoma??
Non sarà proprio il deficit di vitamina D (riconosciuta come anti tumorale) a favorirne l’insorgere? O forse la gente è disabituata al sole a tal punto che le fa male andare in vacanza? Allora ben vengano i solarium a ricordare alla pelle durante l’anno che il Sole esiste. Ma ci saranno sicuramente altri motivi, come dice anche Marchesi: cosa ingeriamo tra pesticidi, conservanti, coloranti, edulcoranti e aromi artificiali, cosa ci spalmiamo e ci spruzziamo sulla pelle? Cosa respiriamo? Con cosa ci laviamo e cosa usiamo per lavare e ammorbidire i nostri indumenti che spesso sono sintetici e con coloranti? Insomma, tanta chimica, ingerita e direttamente sulla pelle… chissà se è poi così salutare come vorrebbero farci credere… ma è meglio non parlarne, tanto la colpa, alla fine, può ricadere tranquillamente sugli ultravioletti!.. Ce n’è abbastanza per far riflettere, pensiamo. Intanto il Sole splende sempre gratis ma purtroppo … non paga nessuno che possa difenderlo.
fonti
photo med
fabio marchesi
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