Già non sembrava più il migliore dei mondi possibili, eppure Napolitano – supremo regista della premiata macelleria italiana – veniva acclamato come salvatore della patria e clamorosamente rieletto al Quirinale, in attesa che i vari replicanti (Letta, Renzi, Gentiloni) riprendessero a intonare il vecchio ritornello sul migliore dei mondi possibili, insieme al coro dei piccoli cantori dell’epoca, da Roberto Saviano a Fabio Fazio, mentre l’eroe nazionale Sergio Marchionne portava via i resti della Fiat sparpagliandoli tra Olanda, Gran Bretagna e Stati Uniti. Nel frattempo l’Italia aveva perso il 25% del suo potenziale industriale, scivolando nella tragedia sociale della disoccupazione. Che stesse quasi per finire, il migliore dei mondi possibili, lo si capì quando la Troika europea chiuse i bancomat della Grecia e costrinse i bambini di Atene a morire, dentro ospedali senza più medicine. Agli euro-strozzini interessavano le strutture turistiche, gli aeroporti, il Pireo. Un test istruttivo: oltre a vivisezionare la vittima inerme, gli sciacalli hanno preso nota del fatto che nessuno, dei valorosi partner europei, s’è mai sognato di muovere un dito per salvare i greci, le famiglie sfrattate, i pensionati alla fame. Che fortuna, essere cittadini dell’Unione Europea.
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