IL DIGIUNO AUTOGESTITO
Diverse domande sul digiuno
Ciao carissimo V. Mi chiamo Mirko. Da quando ho cominciato a leggere ciò che scrivi, ti seguo assiduamente e appassionatamente.
Cosa ne pensi del digiuno autogestito in generale? Per digiuno autogestito intendo un digiuno intrapreso di propria iniziativa, senza consiglio di un igienista e senza la supervisione di costui?
Quale pensi sia il limite massimo di durata consigliabile per un digiuno autogestito, per una persona che voglia provarlo per la prima volta?
Le impressioni del primo giorno
Ho cominciato questa mattina il mio primo giorno senza cibo, e per ora mi sento benissimo. L’unica sensazione è che provo un po’ di rimescolio nello stomaco e nel ventre, cosa che so essere normalissima, e anzi necessaria. Le energie sono abbastanza integre. La lingua è già bianca e la mente lucidissima.
Oggi, nonostante siamo a novembre inoltrato, ho avuto la fortuna di avere un po’ di cielo sereno con sole tiepido, quindi mi sono esposto a torso nudo sul balcone, e ho provato un piacere immenso, sentendo una forte ricarica di energia.
I motivi per cui sto facendo il digiuno sono:
- Provare questa esperienza (curiosità).
- Detossificarmi.
- Prevenire la comparsa di altre malattie, gravi e non gravi.
- Far guarire una quasi-carie.
- Rinforzare i miei denti incisivi inferiori, che sono leggermente deteriorati da un po’ di bruxismo (almeno così ha detto il dentista), e presentano consumo nella parte superiore nonché crepettine visibili all’interno del dente.
- Far guarire una cisti reumatica che ho al mio dito medio destro su una nocca.
- Rimediare a un piccolo sfogo della pelle che ho sulla caviglia destra.
Mi sto anche documentando al meglio
Ovviamente ho letto Il sistema di guarigione della dieta senza muco, di Arnold Ehret, e sto leggendo
Il digiuno ti può salvare la vita, di Herbert Shelton, nonché le tue preziose tesine.
Intendo presto leggere i tuoi libri Alimentazione Naturale e Storia dell’Igienismo Naturale.
Ti auguro tutto il bene del mondo.
A presto. Mirko.
RISPOSTA
Il digiuno è una tavola operatoria senza bisturi
Ciao Mirko, fai benissimo a provare questa esperienza.
Un digiuno, ossia un riposo fisiologico di 3 giorni, lo considero un fai-da-te, e va benissimo per tutti.
Il digiuno viene definito spesso come tavola operatoria della natura, senza bisturi e senza l’uso di alcun prodotto chimico-farmaceutico, e dunque priva di controindicazioni di sorta.
Far sparire in pochi giorni lipomi, miomi e tumori al seno, mediante autolisi o auto-scioglimento, senza orribili mutilazioni e senza l’uso di farmaci, è cosa normalissima per l’igienismo, anche se medici e medicalizzati rimangono spesso perplessi, sbalorditi ed increduli.
Per chi riesce a vivere senza intossicarsi, non serve assolutamente il digiuno
Chiaro che, se un soggetto si alimenta giornalmente al meglio (vale a dire con cibo prevalentemente crudo, con abbondanza di frutta), se respira come si deve, se fa del moto, se riposa bene, se prende il sole, e cerca di vivere in armonia con se stesso e gli altri, non ha bisogno di digiunare.
Gli basta il normale e naturale digiuno notturno e la colazione a base di frutta acquosa (che prolunga il ritmo circadiano mattiniero tra le 4 e le 12, di tipo eliminativo) per regolare perfettamente il suo organismo.
Estensione temporale del digiuno
Per una persona non carica di troppi veleni, e di pre-esistenti patologie curate con farmaci, il digiuno autogestito può estendersi senza troppi problemi a una settimana ed anche oltre, se vuole magari mandar fuori innocentemente qualche chilo di ciccia in più.
Difficile dire con certezza quanto a lungo si può estendere un digiuno senza assistenza, dato che ogni caso è diverso.
A volte, per evitare crisi eliminative troppo forti ed intense (soprattutto nelle persone molto intossicate), si suddivide il digiuno in due o tre sedute a distanza di uno o due mesi.
L’assistenza si limita necessariamente all’aspetto psicologico
L’assistenza al digiuno si limita in ogni caso a parole di spiegazione e di incoraggiamento durante il momento delicato delle crisi espulsive, e a niente altro che quello.
Trattasi dunque di supporto psicologico più che pratico. Quando il digiunante ha a disposizione una decina di bottiglie di acqua distillata (o comunque leggera in termini di minerali) vicino al comodino, quando sta rilassato sotto le coperte, quando mantiene un bel ritmo respiratorio, quando la stanza è arieggiata, priva di odori e di rumori, di radio e televisione, tutto procede liscio.
L’interruzione corretta del digiuno
Il digiuno si interrompe allorquando arrivano i segnali giusti, ovvero quanto la patina bianca della lingua scompare, quando le urine ridiventano chiare, quando l’alito e il sapore in bocca ridiventano gradevoli, e quando ritorna in modo prepotente l’appetito.
Il digiuno non si interrompe certamente buttandosi su un piatto di spaghetti, ma con qualche giorno di alimentazione fruttariana (meglio solo frutta acquosa) o a base di centrifugati o frullati di carote, bietole, mele, ecc., per completare il lavoro ripulitivo, per poi riprendere alla fine la dieta normale umana, che è quella vegana tendenzialmente crudista, priva di effetti collaterali ed intossicanti (salvo che uno non voglia rimettersi nuovamente nei guai).
La crisi eliminativa che non è nuova patologia ma segnale di guarigione in corso
Ogni fenomeno fastidioso, ogni dolorino, ogni debolezza, ogni senso di vertigine, ogni eritema e ogni rigonfiamento epidermico, ogni scarico di muco, ogni liberazione di pus, ogni eventuale tensione nervosa ed ogni temporaneo picco depressivo, vanno inquadrati nella famosa crisi eliminativa.
Trattasi di una crisi costruttiva, gestita con sapienza dal sistema immunitario, che con l’aiuto dissolvente dell’acqua leggera e demineralizzata, smaltisce le acque stanche e le cellule grasse, disgrega i depositi interni di minerali inorganici, di acidi, di urokinasi, di ammoniaca, di caffeine, theine, nicotine e cadaverine, nonché demolisce per autolisi le crescite patologiche ed irregolari tipo calcoli, tumori, cisti, lipomi e compagnia bella.
Il digiuno smonta, annienta e ridicolizza tutte le fandonie mediche sui virus e sui batteri
Il digiuno però non si limita a quanto sopra, ma fa molto di più.
Smonta e smentisce categoricamente tutte le bugie pasteuriane e neo-pasteuriane, tutte le teorie mediche sui batteri e sui virus, sulle intolleranze e le allergie.
Annienta e ridicolizza tutte le ideologie monatte ed untrici, tutti i martellamenti ministeriali sui virus e sui ceppi virali provenienti dai vari punti cardinali del globo, evidenziando come un corpo diagnosticato carico di batteri e di virus, senza alcun antibiotico ed alcun antivirale, senza alcuna vaccinazione, si libera velocemente da batteri e virus accumulati e riacquista al 100% la sua salute.
L’imbarazzo dei virologhi e dei monatti
Infatti, se avessero ragione i virologhi e gli immunologhi, una persona carica di batteri e di virus, lasciata senza cure biochimiche all’azione di tali voraci predatori, verrebbe divorata velocemente dai medesimi, sviluppatisi nel frattempo esponenzialmente, e morirebbe sotto mille sofferenze.
Succede invece esattamente l’opposto. Come mai?
I virologhi si defilano e scappano via imbarazzati. Non sanno cosa rispondere.
La riduzione e la normalizzazione dei microrganismi durante il digiuno
Il motivo è ben presto spiegato. I batteri non trovano più porcherie da mangiare all’interno di un corpo ripulito dal digiuno e si riducono al quantitativo normale, logico e simbiotico previsto dalla natura.
I virus, ovvero i detriti derivanti dalla fisiologica moria cellulare (normale ricambio metabolico giornaliero che vede miliardi di cellule morire e trovare le proprie sostitute), vengono parzialmente riciclati (vedi recupero del ferro in zona intestinale), e poi espulsi.
Anche le allergie vengono a loro volta attenuate ed esorcizzate in modo naturale.
Il digiuno denuda spietatamente il monarca sanitario
Nessuna meraviglia dunque che l’Ordine Medico combatta l’igienismo e combatta il digiunismo a spada tratta, dicendone di cotte e di crude, spaventando a morte i malati e inducendoli a evitare tale pratica.
Il digiuno mette in evidenza più di ogni altra cosa al mondo gli svarioni, gli spropositi, le ipocrisie, le corruzioni e le piccolezze mentali della medicina.
Il digiuno denuda e smutanda spietatamente il monarca sanitario, e ci presenta il Re Nudo sotto i riflettori, mettendo in berlina tutto quanto c’è sotto.
Come non bastasse sbeffeggia la vorace e venale sanità mondiale facendo guarire perfettamente la gente col semplice costo di poche bottiglie di acqua.
Ci sono molti scritti meritevoli di essere riletti su questo argomento
Ho dovuto scrivere decine di articoli su questo argomento, tipo Scienza e fantascienza del virus, oppure L’AIDS non malattia ma programma di governo, Il caso Sandlers e i conigli polio-resistenti, La farsa del contagio batterico-virale, e tanti altri, per scalfire le intoccabili cattedre dei baroni e per demolire le presunzioni e le arroganze dei ministri e dei sottosegretari, dei governi e dei presidenti, dei piazzisti e dei portaborse, dei giornali e delle televisioni.
Il digiuno è una prova semplice e pratica, e non si presta ai giochi di parole
Ma coi ragionamenti teorici è facile inceppare nelle trappole dei sofismi e nelle reti degli Azzeccagarbugli. Qui parliamo di un esperimento pratico e facilmente ripetibile, verificabile e controllabile da una qualsiasi giuria pubblica.
In realtà bastano 3-5 giorni di digiuno per smantellare ogni montatura sanitaria, ogni costruzione fasulla e truffaldina basata sul binomio batterio-virus.
Il digiuno offre la prova del nove che batteri e virus non sono causa di nessuna malattia al mondo
Il digiuno è la prova del nove che batteri e virus non c’entrano in alcun modo con le malattie, che non provocano le malattie ma sono semmai causati e moltiplicati da esse e dalle tossicità accumulate precedentemente.
Sfido pubblicamente qualunque autorità pubblica, qualunque rettore, qualunque specialista virologo, qualunque scienziato, qualunque microbiologo anche Nobel, qualunque industria farmaceutica, a smontare questa semplice, chiara ed inequivocabile prova.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo
Ciao carissimo V. Mi chiamo Mirko. Da quando ho cominciato a leggere ciò che scrivi, ti seguo assiduamente e appassionatamente.
Cosa ne pensi del digiuno autogestito in generale? Per digiuno autogestito intendo un digiuno intrapreso di propria iniziativa, senza consiglio di un igienista e senza la supervisione di costui?
Quale pensi sia il limite massimo di durata consigliabile per un digiuno autogestito, per una persona che voglia provarlo per la prima volta?
Le impressioni del primo giorno
Ho cominciato questa mattina il mio primo giorno senza cibo, e per ora mi sento benissimo. L’unica sensazione è che provo un po’ di rimescolio nello stomaco e nel ventre, cosa che so essere normalissima, e anzi necessaria. Le energie sono abbastanza integre. La lingua è già bianca e la mente lucidissima.
Oggi, nonostante siamo a novembre inoltrato, ho avuto la fortuna di avere un po’ di cielo sereno con sole tiepido, quindi mi sono esposto a torso nudo sul balcone, e ho provato un piacere immenso, sentendo una forte ricarica di energia.
I motivi per cui sto facendo il digiuno sono:
- Provare questa esperienza (curiosità).
- Detossificarmi.
- Prevenire la comparsa di altre malattie, gravi e non gravi.
- Far guarire una quasi-carie.
- Rinforzare i miei denti incisivi inferiori, che sono leggermente deteriorati da un po’ di bruxismo (almeno così ha detto il dentista), e presentano consumo nella parte superiore nonché crepettine visibili all’interno del dente.
- Far guarire una cisti reumatica che ho al mio dito medio destro su una nocca.
- Rimediare a un piccolo sfogo della pelle che ho sulla caviglia destra.
Mi sto anche documentando al meglio
Ovviamente ho letto Il sistema di guarigione della dieta senza muco, di Arnold Ehret, e sto leggendo
Il digiuno ti può salvare la vita, di Herbert Shelton, nonché le tue preziose tesine.
Intendo presto leggere i tuoi libri Alimentazione Naturale e Storia dell’Igienismo Naturale.
Ti auguro tutto il bene del mondo.
A presto. Mirko.
RISPOSTA
Il digiuno è una tavola operatoria senza bisturi
Ciao Mirko, fai benissimo a provare questa esperienza.
Un digiuno, ossia un riposo fisiologico di 3 giorni, lo considero un fai-da-te, e va benissimo per tutti.
Il digiuno viene definito spesso come tavola operatoria della natura, senza bisturi e senza l’uso di alcun prodotto chimico-farmaceutico, e dunque priva di controindicazioni di sorta.
Far sparire in pochi giorni lipomi, miomi e tumori al seno, mediante autolisi o auto-scioglimento, senza orribili mutilazioni e senza l’uso di farmaci, è cosa normalissima per l’igienismo, anche se medici e medicalizzati rimangono spesso perplessi, sbalorditi ed increduli.
Per chi riesce a vivere senza intossicarsi, non serve assolutamente il digiuno
Chiaro che, se un soggetto si alimenta giornalmente al meglio (vale a dire con cibo prevalentemente crudo, con abbondanza di frutta), se respira come si deve, se fa del moto, se riposa bene, se prende il sole, e cerca di vivere in armonia con se stesso e gli altri, non ha bisogno di digiunare.
Gli basta il normale e naturale digiuno notturno e la colazione a base di frutta acquosa (che prolunga il ritmo circadiano mattiniero tra le 4 e le 12, di tipo eliminativo) per regolare perfettamente il suo organismo.
Estensione temporale del digiuno
Per una persona non carica di troppi veleni, e di pre-esistenti patologie curate con farmaci, il digiuno autogestito può estendersi senza troppi problemi a una settimana ed anche oltre, se vuole magari mandar fuori innocentemente qualche chilo di ciccia in più.
Difficile dire con certezza quanto a lungo si può estendere un digiuno senza assistenza, dato che ogni caso è diverso.
A volte, per evitare crisi eliminative troppo forti ed intense (soprattutto nelle persone molto intossicate), si suddivide il digiuno in due o tre sedute a distanza di uno o due mesi.
L’assistenza si limita necessariamente all’aspetto psicologico
L’assistenza al digiuno si limita in ogni caso a parole di spiegazione e di incoraggiamento durante il momento delicato delle crisi espulsive, e a niente altro che quello.
Trattasi dunque di supporto psicologico più che pratico. Quando il digiunante ha a disposizione una decina di bottiglie di acqua distillata (o comunque leggera in termini di minerali) vicino al comodino, quando sta rilassato sotto le coperte, quando mantiene un bel ritmo respiratorio, quando la stanza è arieggiata, priva di odori e di rumori, di radio e televisione, tutto procede liscio.
L’interruzione corretta del digiuno
Il digiuno si interrompe allorquando arrivano i segnali giusti, ovvero quanto la patina bianca della lingua scompare, quando le urine ridiventano chiare, quando l’alito e il sapore in bocca ridiventano gradevoli, e quando ritorna in modo prepotente l’appetito.
Il digiuno non si interrompe certamente buttandosi su un piatto di spaghetti, ma con qualche giorno di alimentazione fruttariana (meglio solo frutta acquosa) o a base di centrifugati o frullati di carote, bietole, mele, ecc., per completare il lavoro ripulitivo, per poi riprendere alla fine la dieta normale umana, che è quella vegana tendenzialmente crudista, priva di effetti collaterali ed intossicanti (salvo che uno non voglia rimettersi nuovamente nei guai).
La crisi eliminativa che non è nuova patologia ma segnale di guarigione in corso
Ogni fenomeno fastidioso, ogni dolorino, ogni debolezza, ogni senso di vertigine, ogni eritema e ogni rigonfiamento epidermico, ogni scarico di muco, ogni liberazione di pus, ogni eventuale tensione nervosa ed ogni temporaneo picco depressivo, vanno inquadrati nella famosa crisi eliminativa.
Trattasi di una crisi costruttiva, gestita con sapienza dal sistema immunitario, che con l’aiuto dissolvente dell’acqua leggera e demineralizzata, smaltisce le acque stanche e le cellule grasse, disgrega i depositi interni di minerali inorganici, di acidi, di urokinasi, di ammoniaca, di caffeine, theine, nicotine e cadaverine, nonché demolisce per autolisi le crescite patologiche ed irregolari tipo calcoli, tumori, cisti, lipomi e compagnia bella.
Il digiuno smonta, annienta e ridicolizza tutte le fandonie mediche sui virus e sui batteri
Il digiuno però non si limita a quanto sopra, ma fa molto di più.
Smonta e smentisce categoricamente tutte le bugie pasteuriane e neo-pasteuriane, tutte le teorie mediche sui batteri e sui virus, sulle intolleranze e le allergie.
Annienta e ridicolizza tutte le ideologie monatte ed untrici, tutti i martellamenti ministeriali sui virus e sui ceppi virali provenienti dai vari punti cardinali del globo, evidenziando come un corpo diagnosticato carico di batteri e di virus, senza alcun antibiotico ed alcun antivirale, senza alcuna vaccinazione, si libera velocemente da batteri e virus accumulati e riacquista al 100% la sua salute.
L’imbarazzo dei virologhi e dei monatti
Infatti, se avessero ragione i virologhi e gli immunologhi, una persona carica di batteri e di virus, lasciata senza cure biochimiche all’azione di tali voraci predatori, verrebbe divorata velocemente dai medesimi, sviluppatisi nel frattempo esponenzialmente, e morirebbe sotto mille sofferenze.
Succede invece esattamente l’opposto. Come mai?
I virologhi si defilano e scappano via imbarazzati. Non sanno cosa rispondere.
La riduzione e la normalizzazione dei microrganismi durante il digiuno
Il motivo è ben presto spiegato. I batteri non trovano più porcherie da mangiare all’interno di un corpo ripulito dal digiuno e si riducono al quantitativo normale, logico e simbiotico previsto dalla natura.
I virus, ovvero i detriti derivanti dalla fisiologica moria cellulare (normale ricambio metabolico giornaliero che vede miliardi di cellule morire e trovare le proprie sostitute), vengono parzialmente riciclati (vedi recupero del ferro in zona intestinale), e poi espulsi.
Anche le allergie vengono a loro volta attenuate ed esorcizzate in modo naturale.
Il digiuno denuda spietatamente il monarca sanitario
Nessuna meraviglia dunque che l’Ordine Medico combatta l’igienismo e combatta il digiunismo a spada tratta, dicendone di cotte e di crude, spaventando a morte i malati e inducendoli a evitare tale pratica.
Il digiuno mette in evidenza più di ogni altra cosa al mondo gli svarioni, gli spropositi, le ipocrisie, le corruzioni e le piccolezze mentali della medicina.
Il digiuno denuda e smutanda spietatamente il monarca sanitario, e ci presenta il Re Nudo sotto i riflettori, mettendo in berlina tutto quanto c’è sotto.
Come non bastasse sbeffeggia la vorace e venale sanità mondiale facendo guarire perfettamente la gente col semplice costo di poche bottiglie di acqua.
Ci sono molti scritti meritevoli di essere riletti su questo argomento
Ho dovuto scrivere decine di articoli su questo argomento, tipo Scienza e fantascienza del virus, oppure L’AIDS non malattia ma programma di governo, Il caso Sandlers e i conigli polio-resistenti, La farsa del contagio batterico-virale, e tanti altri, per scalfire le intoccabili cattedre dei baroni e per demolire le presunzioni e le arroganze dei ministri e dei sottosegretari, dei governi e dei presidenti, dei piazzisti e dei portaborse, dei giornali e delle televisioni.
Il digiuno è una prova semplice e pratica, e non si presta ai giochi di parole
Ma coi ragionamenti teorici è facile inceppare nelle trappole dei sofismi e nelle reti degli Azzeccagarbugli. Qui parliamo di un esperimento pratico e facilmente ripetibile, verificabile e controllabile da una qualsiasi giuria pubblica.
In realtà bastano 3-5 giorni di digiuno per smantellare ogni montatura sanitaria, ogni costruzione fasulla e truffaldina basata sul binomio batterio-virus.
Il digiuno offre la prova del nove che batteri e virus non sono causa di nessuna malattia al mondo
Il digiuno è la prova del nove che batteri e virus non c’entrano in alcun modo con le malattie, che non provocano le malattie ma sono semmai causati e moltiplicati da esse e dalle tossicità accumulate precedentemente.
Sfido pubblicamente qualunque autorità pubblica, qualunque rettore, qualunque specialista virologo, qualunque scienziato, qualunque microbiologo anche Nobel, qualunque industria farmaceutica, a smontare questa semplice, chiara ed inequivocabile prova.
Valdo Vaccaro – Direzione Tecnica AVA-Roma e ABIN-Bergamo
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