IL QUINTO SPECCHIO ESSENO

Nella mia opinione questo modello di rapporti umani, il 5° specchio esseno, è forse il più potente in assoluto, perché credo ci permetta di vedere meglio e più profondamente degli altri la ragione per cui abbiamo vissuto la nostra vita in un dato modo. Esso rappresenta lo specchio che ci mostra i nostri genitori nel corso della nostra interazione con loro. 
Attraverso questo specchio ci viene chiesto di ammettere la possibilità che le azioni dei nostri genitori verso di noi riflettano le nostre credenze e aspettative nei confronti di quello che potrebbe configurarsi come il più sacro rapporto che ci sia dato di conoscere sulla Terra e cioè il rapporto fra noi e la nostra Madre e il nostro Padre Celeste, vale a dire con l’aspetto maschile e femminile del nostro creatore, in qualunque modo lo concepiamo. 
E’ attraverso il rapporto con i nostri genitori, che essi ci mostrano le nostre aspettative e credenze verso il rapporto divino. Per esempio se ci troviamo a vivere un rapporto con genitori da cui ci sentiamo continuamente giudicati o per i quali anche fare del nostro meglio non è mai abbastanza, è altamente probabile che quel rapporto rifletta la seguente verità: siamo noi che crediamo, dentro di noi, di non essere all’altezza e che forse non abbiamo realizzato quello che ci si aspettava da noi attraverso la nostra percezione di noi stessi fino al Creatore. 
Questo è uno specchio potente e molto impalpabile, che, forse più di altri, ci può svelare perché abbiamo vissuto le nostre vite in un determinato modo. 
In precedenza vi ho invitati a trovare, a condividere le caratteristiche delle persone principali che si sono prese cura di voi nell’infanzia. Per infanzia intendo il periodo fino alla pubertà. Vi ho chiesto quali erano le loro caratteristiche positive e negative. 
Ora, passando alla riga successiva del foglio, vi chiedo di identificare con parole singole o con brevi frasi le caratteristiche positive e negative di quelle persone come le percepite oggi. Dopo tutto il lavoro che avete svolto su di voi e la guarigione che ne è scaturita e dopo che molti altri eventi hanno avuto luogo nella vostra vita. 
Se quelle persone non sono più con voi dite come le avete percepite l’ultima volta o come le vedete ora, dopo aver avuto l’opportunità di esaminare e ridefinire il significato che quei rapporti hanno per voi. 
Prendetevi alcuni minuti e scrivetevi sia i lati positivi che quelli negativi, perché li utilizzeremo entrambi. 
(musica) 
Diamo uno sguardo a ciò che avete scritto nella misura in cui vi sentite a vostro agio nel farlo. Quali sono le caratteristiche positive di quelle persone? Maschi e femmine, secondo come le percepite nel presente? 
Vulnerabile, più affettuoso, forza, inventivo (è come creativo?), gioventù.. 
[Oh questa caratteristica mi piace, oggi è il compleanno di mia madre e glielo ho appena detto questa mattina quando l’ho chiamata. Le ho chiesto: Ti senti diversa? Lei mi ha risposto di no, allora le ho detto: “E fai bene, non c’è 

ragione di sentirsi diversi!” Mia madre sta per iniziare una nuova fase della sua vita: un viaggio nel Nuovo Messico e forse un nuovo amore. Bellissimo!] 
bisognoso, (in che cosa vedi la positività?) Quindi significa: più aperto, apertura! Va bene. 
Quali sono i lati negativi? Ce ne sono? 
Critico, rigido, [quindi non c’è differenza rispetto a quanto hai detto prima, rispetto a come lo vedevi nell’infanzia, non è vero? Sì queste qualità si possono vedere sotto vari aspetti. C’è veramente una grande quantità d’informazione in questi dati.] incompreso, va bene, questi esempi possono bastare. 
Lo specchio di cui sto per parlarvi ha avuto un impatto incredibile nella mia vita. Un impatto ricco di implicazioni. Condividerò con voi una frase che poi studieremo da moltissime angolature, discutendo questo specchio in dettagli, perché la frase è molto ricca di significati. Prima però vi faccio notare che esistono ben pochi assoluti, che ci sono sempre delle eccezioni e che l’argomento che stiamo per affrontare va visto come una ricerca di modelli generali. 
Se, mentre vi parlo, sentite una voce interiore che dice: “Non è assolutamente così!” è possibile che abbiate appena contatto un’informazione molto potente nella vostra storia personale e che vi venga chiesto ora di decidere se questo è il momento opportuno per prenderne coscienza. Se la risposta è “si”, vuol dire che avete gli strumenti per farlo, se è “no”, voi avete sentito quali sono questi strumenti. 
Quindi, se mentre vi parlo provate un’emozione, oppure se la vostra temperatura corporea sale un po’, o se il battito del vostro cuore aumenta, o se sentite un formicolio alle dita (è un po’ come quando si è innamorati), forse vi sta succedendo ciò che vi ho appena preannunciato. 
Una risposta di questo tipo si realizza solo quando vi viene mostrato qualcosa di così profondo che in passato avete scelto di allontanarvene. Quindi la cosa da tener presente riguardo questo specchio è la seguente: a prescindere dalle caratteristiche che avete condiviso, pur senza giudicare, senza pensare al giusto e allo sbagliato, visto che stiamo lavorando sullo specchio della polarità che presenta solo segni positivi o negativi, c’è una buona probabilità che le parole che avete usato per descrivere i vostri genitori come li vedete oggi, da adulti, abbiano pochissimo a che fare con le persone di questa terra che voi chiamate mamma e papà. 
E’ molto probabile che le parole che avete usato per descrivere i vostri genitori terrestri, vi servano a descrivere uno specchio che i vostri genitori hanno retto impeccabilmente dinanzi a voi, per darvi una visione del rapporto più sacro che è dato conoscere sulla Terra. E’ anche molto probabile che il modo in cui avete percepito i vostri genitori sulla Terra, rappresenti lo specchio delle vostre aspettative verso il rapporto che intrattenete con la Madre e il Padre celesti. 
Lo ripeto: c’è una buona probabilità che il modo in cui vedete o come descrivete i vostri genitori, le parole che usate, siano quelle che descrivono le aspettative che avete sul rapporto con la vostra madre e il vostro padre divino. 
L’argomento può essere inquadrato da molte angolazioni. E lo faremo dettagliatamente fra poco per mezzo di un piccolo esercizio. Vi chiedo: è possibile che i vostri genitori, nell’invitarvi inconsciamente o consciamente in questo mondo, si siano assunti una responsabilità sottintesa di cui la nostra cultura si è dimenticata? Secondo la quale la madre e il padre terrestri, che ci mettono al mondo e si prendono cura di noi sarebbero dei surrogati, cioè 

l’approssimazione più vicina all’aspetto materno e paterno del nostro creatore Divino? 
Noi sappiamo che in realtà il Creatore non ha un’identità sessuale, non è né una madre, né un padre, bensì per così dire “una forza” in mancanza di una parola migliore in inglese. 
Vi chiedo ancora: “E’ possibile che i vostri genitori vi abbiano amato così tanto e forse a dei livelli di cui non sono stati e non sono essi stessi coscienti, da riuscire a reggere impeccabilmente davanti a voi uno specchio capace di mostrarvi, come voi concepite il rapporto non tanto con loro, ma con il vostro padre divino e la vostra madre divina?. 
E’ possibile che le volte in cui avete percepito la rabbia dei vostri genitori verso di voi in realtà abbiate percepito quella che credevate essere la rabbia del vostro Creatore verso di voi? 
E’ possibile, infine che, quando i vostri genitori sono orgogliosi di voi, vi danno l’incoraggiamento che vi fa sentir bene, voi in realtà stiate sentendo qualcosa che proviene dal vostro creatore? 
E’ possibile? 
Se è vero che gli specchi funzionano, io credo che questo sia precisamente ciò che accade. Credo che ci sia una buona probabilità che gli esseri umani siano capaci di amare a livelli così taciti e profondi da riuscire a scambiarsi questi specchi con grande precisione e credo anche che i nostri genitori hanno fatto proprio questo per noi. 
Con ciò non voglio sottintedere alcuna scusante per i loro comportamenti. Vi chiedo semplicemente di ammettere la possibilità che in effetti il rapporto con i vostri genitori o con chi vi ha allevato, nel caso siate siate stati adottati o abbiate vissuto in un orfanotrofio, vi abbia permesso di vedere uno specchio, nel quale siete riusciti a percepire le vostre credenze e aspettative su come credete che il vostro Creatore vi concepisca e su come voi lo concepite. 
Cosa provate pensando alla possibilità che i vostri genitori vi abbiano mostrato questo specchio? Ha un senso per voi? 
Proviamo a fare un esercizio. Vi invito a chiudere gli occhi e a fare un respiro profondo alla maniera dello Yoga, spingendo fuori il ventre durante l’inspirazione, in modo da far scendere bene il diaframma. Fate una breve pausa, poi espirate contraendo leggermente i muscoli del ventre. 
Ora vi chiedo di rivolgere a voi stessi il seguente invito: “Io acconsento a sentire. Io mi permetto di sentire.” Ripetete mentalmente: ”Io acconsento a sentire, Io mi permetto di sentire”. Datevi anche il permesso di ricordare, dicendovi: “Acconsento a ricordare” ripetetevi mentalmente: “Io ricordo, io acconsento a ricordare” 
A questo punto vi pongo una domanda: “Se qualcuno venisse da voi e vi dicesse che vi resta un solo minuto sulla Terra, trascorso il quale non sarete più presenti qui né potrete più comunicare con coloro che amate e che, durante quel minuto voi potreste dire qualunque cosa ai vostri genitori terrestri, cosa direste?” 
Che parole scegliereste? Vi invito a condividere con me le parole che usereste durante quel minuto. 
“Noi siamo uno” 
“Sii felice” 
“Ci vediamo presto” 
“Ti voglio bene” 

Va bene, ora se qualcuno venisse da voi e vi dicesse che vi resta un minuto da vivere in questo mondo in compagnia di coloro che amate e che in quel minuto voi potreste udire la voce di vostra madre o di vostro padre, dirvi qualunque cosa, che cosa vorreste sentirvi dire da vostro padre o da vostra madre? Vi invito a condividere con me quelle parole. 
Cosa vi piacerebbe di più sentirvi dire? 
Tenete gli occhi chiusi inspirate profondamente ed ascoltate. In quel minuto voi potreste udire qualunque frase. 
Mi rivolgerò agli uomini per primi: Signori se voi poteste udire una qualunque frase rivolta a voi dal vostro Creatore, lo udireste dire: “Figlio mio sono orgoglioso di te, figlio mio, ti voglio bene, Hai agito bene. Grazie, figlio mio” 
Ed ora alle donne: Signore, se voi poteste udire queste parole: “Figlia mia grazie! Hai agito bene! Figlia mia, torna a casa!” Cosa provate nell’udire queste parole? Riuscite a percepire una sensazione nel vostro corpo? Perché? In fondo sono solo parole? E’ possibile che abbiamo trascorso la maggior parte della nostra vita credendo di cercare amore rispetto e approvazione dai nostri genitori terrestri, in quanto essi sono la cosa più vicina alla nostra madre e al nostro padre divini? 
La realtà è questa. Nel profondo noi abbiamo sempre saputo che in realtà cercavamo l’approvazione del nostro Creatore, cercavamo il suo amore e il suo rispetto. E’ possibile? 
Se è così avete appena ricevuto una grossa quantità di informazioni sul perché avete vissuto la vostra vita in un determinato modo e su come l’avete vissuta. 
Alcuni mesi fa abbiamo svolto questo seminario a Mont.. c’erano circa 230 persone presenti e quando siamo giunti a questo punto del percorso, un uomo ha alzato la mano dicendo:” Questo è ridicolo, non ha assolutamente alcun senso per me!” 
A quel punto ho capito che stava per accadere qualcosa e gli ho chiesto se voleva condividere con noi ciò che sentiva. Ha risposto di sì e ci ha detto: “Questo specchio non funziona assolutamente per me, niente da fare!” 
Io gli ho chiesto: “Mi parli di suo padre!” 
Lui ha risposto: “Non so niente di mio padre, non l’ho mai conosciuto, se ne è andato prima che io nascessi, non so chi sia mio padre!” 
Io allora gli ho detto: “Mi dica come vede il suo padre celeste” 
E lui: “Non c’è un Dio, non credo in Dio!” 
Allora gli ho detto: “Lo specchio funziona!Non essendoci stato un padre nella sua vita, l’uomo che l’ha abbandonato ha rispecchiato, fin da quando lei era molto piccolo la sua credenza e le sue aspettative che non ci fosse un padre in cielo. Quindi lei ha dedicato la sua vita a scoprire se ciò fosse vero o falso. Cioè lei ha dovuto affrontare interiormente la questione e il fatto che suo padre l’abbia lasciato così presto l’ha spinto a cercare di capire chi lei credeva di essere, costringendola a ridefinire sé stesso”. 
L’uomo ha esclamato: “Mio Dio!” 
Era la prima volta che vedeva le cose in quella prospettiva. 
Mia madre ed io abbiamo parlato spesso di quest’argomento. Suo padre è vissuto fino all’età di 94 o 96 anni non siamo sicuri di quanti anni veramente avesse, perché mentì sull’età durante la depressione e poi col tempo si dimenticò la sua vera data di nascita. 

Mia madre ha divorziato nel ’66 ed ogni giorno della sua vita si è recata a casa di suo padre che, pur essendo un maschio, all’età di 80 anni aveva contratto una malattia che di solito colpisce le donne verso i 30 anni. La miastenia gravis. Il suo corpo produceva una sostanza chimica che intercettava i segnali intercorrenti fra il cervello ed i muscoli, quindi lui formulava un pensiero, ma i muscoli non lo ricevevano ed aveva bisogno di assistenza e di molte medicine, 24 ore su 24. 
Inizialmente il dottore disse a mia madre che suo padre non sarebbe sopravvissuto a lungo, ma è vissuto fino a 94 anni e nessuno ha mai capito il perché. Mio nonno è recentemente scomparso, a gennaio, e mia madre ed io abbiamo discusso di questo. Lei si chiedeva: “Perché mio padre è rimasto sulla Terra così a lungo? Soffriva, non era felice” 
Ed io le ho risposto: “Sei disposta a guardare dentro questo specchio? Dovrai usare questo specchio come un esempio.” Mia madre era figlia unica e durante tutta la vita mi ha detto frasi del tipo: “Come può Dio permettere che accadano queste cose?” Si è posta delle domande ed ha ponderato delle risposte, inclusa la stessa esistenza del Creatore. 
Se lo specchio funziona, io credo che ciò che veniva dimostrato nel suo rapporto con il padre era che suo padre – forse a livello tacito ed inconscio – le comunicava questo: ”Figlia mia, io ci sarò sempre per te, io sarò sempre qui per te.” Mio nonno è rimasto in vita finchè il suo organismo glielo ha permesso. Provando a mia madre che il padre terrestre o il padre celeste, era sempre presente per lei, ed ora mia madre l’ha compreso ed è lì che inizia la guarigione. 
I rapporti umani ci offrono la possibilità di guarire il rapporto con i nostri surrogati terrestri e nel fare questo noi saniamo anche il rapporto con la controparte divina. Il tutto funziona anche all’inverso, nel guarire il rapporto con la controparte divina deve per forza sanarsi anche il rapporto con i genitori terrestri. Tutto questo non significa che, in quanto figli, siete responsabili delle malattie dei vostri genitori o delle loro scelte di vita. 
Loro hanno semplicemente accettato, ad un determinato livello di consapevolezza di reggere dinanzi a voi lo specchio che riflette le vostre aspettative ed hanno scelto come proporvi quello specchio durante la loro vita. 
Una volta che i genitori sono sollevati dal peso dello specchio sorge la seguente domanda: “Si ricordano della loro vera natura?” “Esiste una parete della loro consapevolezza che fa dire loro: “ finalmente mio figlio ha compreso il messaggio, ora posso vivere la mia vita. Oppure rimangono tanto invischiati nel loro sistema di credenze da credere di essere quelle malattie. 
Questo è proprio il punto cruciale su cui noi stiamo lavorando tutti insieme per sanare noi stessi e per ricordare quelle possibilità. Non vi sembra che ciò abbia un senso? Si tratta di uno specchio impercettibile. Vi ricordate che prima ed anche all’inizio di questa sessione ho detto che gli specchi diventano sempre più impalpabili col nostro evolverci e che dobbiamo affrontare quelli più ovvii prima di poter vedere i più sottili. 
Siccome si tratta di specchi, il bello è che funzionano in entrambi i sensi. E questo è importante, perché non ci limitiamo di certo ad esaminare i casi negativi, infatti anche quando percepiamo i nostri genitori come esseri affettuosi, saggi, vulnerabili, forti, onesti e tolleranti, riceviamo il riflesso delle nostre credenze sul tipo di rapporto che abbiamo col Creatore, cioè percepiamo il nostro Creatore e noi stessi alla presenza di quella forza creativa. 
Quindi la riflessione che vi offro rappresenta una possibilità che è in sé sottile e potente che provoca tutta una serie di implicazioni lungo l’arco di un’esistenza. 

Se ciò ha un senso per voi, bene, se non lo ha vi invito ad archiviare mentalmente queste informazioni e, se in futuro dovesse verificarsi uno sgretolamento del vostro sistema di credenze, allora potrete andare a cercare questa cartella e lavorando su questo specchio, avrete un potente strumento a vostra disposizione. Lo specchio della madre e del padre, il vostro Creatore. 

camminare tra i mondi Gragg Braden

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