giovedì 23 giugno 2011

LA VERITA' INAMMISSIBILE

“...La verità così sconvolgente, incredibile, addirittura “inammissibile”, è che la causa principale delle malattiedegenerative, il cui numero supera la nostra capacità di adattamento, risiede nella nostra errata alimentazione, e soloeliminando le diverse carenze e ritornando ad una alimentazione sana e naturale sarà possibile curare queste malattiecon successo. Questa tesi diviene legittima attraverso la molteplicità degli esempi proposti: i malati che visitorappresentano, per un’abbondante metà, l’insuccesso della medicina convenzionale ufficiale; oppure si tratta di casi lacui prognosi è statisticamente pessimistica, prevedendo a scadenza più o meno breve la percentuale del 50%, e anchesuperiore, di decessi o d’invalidità, nonostante la scrupolosa osservanza delle terapie mediche ufficiali; o ancora si trattadi malati per i quali la medicina convenzionale ufficiale non ha nulla da proporre (come ad esempio nel caso di malattiegenetiche).In questo caso, non ho che l’imbarazzo della scelta. I malati di sclerosi a placche, ad esempio, si recano nel mio studioda parecchi anni ormai; ne visito anche venti alla settimana e li controllo soltanto ogni quattro-dodici mesi. Poiché tuttine parlano, ci sono pazienti che affrontano un viaggio di centinaia di chilometri nella speranza di trovare una curaefficace. E’ ormai giunto il momento che i miei colleghi medici si informino e si diano da fare. E’ ovvio che glispecialisti rappresentano la categoria più difficile da convincere, sia perché ricoprono posti di responsabilità, sia perchésono più anziani. Il prof. Guido Fanconi, che insegnava all’Università di Zurigo ed è stato il mio esimio maestro (ogginon è più fra noi), non diceva forse ai suoi allievi di possedere “la follia del dubbio”?Il dubbio in sé è una qualità scientifica, a patto che sia seguito da un controllo oggettivo, cosa che il mio maestro hasempre fatto, soprattutto prima di pronunciare un giudizio definitivamente sfavorevole. Sono stata spesso criticata,hanno denigrato il mio lavoro, anche recentemente nell’aprile 1986 e nel marzo 1987, però i miei detrattori, che passanoper uomini di scienza e non lo sono affatto, non si sono mai presi la briga di verificare né di applicare i metodi cheproponevo.Gli oncologi sono i miei più agguerriti antagonisti; rigorosamente specialisti, considerano il cancro un corpo estraneo daeliminare. Non è un po’ arbitrario come giudizio, indegno del xx secolo ? Come dice assai bene Zabel: “…
L’attualemedicina convenzionale ufficiale parla del cancro come se un uomo sano per un inconcepibile intervento dellamalasorte, avesse visto formarsi una proliferazione cancerogena in una parte del suo corpo peraltro in ottimecondizioni !
...”. Orbene il malato di cancro, indipendentemente dalla sua istruzione e dalla sua cultura, si rendeperfettamente conto che è stato il suo organismo a formare il tumore e perciò deve esserci una causa che va eliminata. Imiei detrattori affermano che spetti a me portare un congruo numero di prove, sapendo benissimo che nessun medicogenerico può farlo seguendo i criteri attualmente considerati validi. Essi considerano “aneddottiche”, vale a dire senzaalcun valore, le mie osservazioni cliniche. Dimenticano però che tutta la scienza medica, fino alla prima metà di questosecolo, si è basata essenzialmente sulle osservazioni cliniche. Così facendo, essi creano un pregiudizio, che si fondasulla malafede, che impedisce il progresso e danneggia il malato. Di certo è comunque preferibile riuscire a guarire“aneddoticamente”, visto che la scienza non ha più nulla da offrire.Soltanto i giovani medici che vengono nel mio studio per seguire il mio lavoro posseggono l’apertura mentalenecessaria a imparare. Essi sono provvisti di “occhi per vedere, orecchie per ascoltare” e, ormai convinti, desideranoseguire il mio esempio. Quando ciò avviene, ottengono gli stessi risultati. Oggi ve ne sono ottantuno, in Francia, inSvizzera, in Germania, in Belgio, e in Canada. Sono dei medici generici o degli specialisti in medicina interna, chehanno un’attività ben avviata e possono rispondere all’appello dei malati del loro paese, che io invio loro.Il mio primo libro, “
La tavola della salute
”, ha fatto scalpore nell’ambiente medico, e posseggo una lista d’attesa dicolleghi che ancora aspettano di venire da me. La parte essenziale del mio metodo consiste nell’insegnare al malato agestire il suo corpo. Il medico deve farsi carico di informarlo, di spiegare la genesi della sua malattia, convincerlo chenon è una fatalità, ma la conseguenza del suo comportamento nei confronti del suo corpo, e che perciò deve esserecorretto. Se ci si limita a dare ordini, non si otterrà nessun risultato.Ora che sono giunta alla fine della mia carriera, ho un solo interesse da raggiungere: trasmettere al maggior numeropossibile di giovani medici le nozioni acquisite. Coloro che sono venuti nel mio studio per imparare, cercano di creareuna rete di comunicazione all’interno della quale sia possibile scambiare i risultati ottenuti e favorire ogni tipo diconoscenza. Un’associazione di medicina Kousmine è stata fondata a Parigi, e il primo maggio 1987 ha organizzato inFrancia il suo primo congresso internazionale. Credo sia il modo migliore per contrastare coloro che denigrano il miolavoro, far tacere il professor L. Israel e “
far trionfare la verità prima che muoiano i seguaci dell’errore
”; questo per ilbene dei malati.Insisto, ancora una volta, sul fatto che, in presenza di una malattia grave, non basta normalizzare l’alimentazione. Comeha ben illustrato un mio allievo, il metodo che seguo poggia su quattro pilastri, come una sedia poggia su quattrogambe: se ne togliete una, la sedia si ribalta. La sana alimentazione è uno dei pilastri, la pulizia intestinale e larigenerazione della mucosa dell’intestino è il secondo pilastro, il ripristino dell’equilibrio acido-basico il terzo, infine ilquarto pilastro consiste in un abbondante apporto di vitamine e di oligo-minerali, che eliminano le carenze.Nel mio libro “La tavola della salute”, ho descritto alcuni casi di cancro che hanno subito un’evoluzione quanto mai
favorevole per il malato, non appena ho applicato i miei principi terapeutici. Naturalmente ho trattato anche altremalattie: miastenie, mastopatie, sterilità, amenorrea, colite ulcero-emorragica, eczema ribelle, psoriasi, trombosi,disfunzioni cerebrali, ecc….e il lettore interessato può documentarsi. Per quanto riguarda la sclerosi a placche, si consiglia di leggere il volumetto “
La sclerosi a placche non è inguaribile”, (Ed. Natura)…” 47



tratto da Dott. Giuseppe Nacci
Mille piante per guarire
dal Cancro
senza CHEMIO pdf