giovedì 26 settembre 2013

LA GARA TRUCCATA

Cioè, cari lettori, il dramma è l’adozione dell’euro, non i debiti alti. Questo i mercati di capitali privali lo capirono subito, e lo dissero subito.
Immaginate una metafora per essere ancora più chiaro: tutti gli Stati sono alla linea di partenza per i 100 metri, e ciascuno ha attaccato a un piede un foglio di carta velina con disegnata una palla di piombo che rappresenta il debito pubblico. Qualche Stato ha un disegno più grande, altri più piccolo, ma sono sempre pezzi di carta velina. Questa condizione rappresenta gli Stati prima dell’euro, quando le dimensioni del debito pubblico ERANO IRRILEVANTI, perché con le loro monete sovrane lo potevano sempre ripagare, e quindi i mercati di capitali privali non si preoccupavano. Ma immaginate che di colpo, a causa dell’arrivo dell’euro, quei disegni di carta velina si trasformano in vere palle di piombo, vero metallo non carta. Questa condizione rappresenta gli Stati che con l’adozione dell’euro devono andare a prestito dai privati per ripagare il debito, non possono più emettere la loro moneta. E’ chiaro che a questo punto la gara è viziata dalle dimensioni della palla di piombo, e la Germania, che sulla carta ce l’aveva più piccola e ora è più piccola anche in piombo, adesso sa di poter vincere, mentre prima no, perché la grandezza della palla non contava essendo solo un disegno su carta. Infatti PRIMA dell’euro l’indebitatissima Italia era la PRIMA POTENZA INDUSTRIALE d’Europa, ma dopo l’euro è diventata la penultima.
Quindi è ovvio che all’inizio della gara dell’Eurozona la Germania è partita avvantaggiata da subito, e a Berlino lo sapevano che questo gli sarebbe andato a favore. Noi stupidi italiani manco ci abbiamo pensato.

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