lunedì 17 febbraio 2014

Branchi di morti viventi si iniettano overdosi di tutto quello che è possibile

Vogliamo dominare, modificare, cambiare e ci stiamo allontanando, ogni giorno di più. Da noi stessi, dalla natura e ci stiamo trascinando dietro il mondo.

Come se fosse questo il cammino che ci spetta, lo seguiamo, come se questa fosse la verità in cui credere, ci fidiamo, come se davvero tutto ciò ci stesse arricchendo in qualche modo o fosse quantomeno utile alla nostra crescita, continuiamo a farlo giorno dopo giorno.

Il denaro ha sostituito il valore delle cose e delle persone, ha distrutto l’etica e trasformato uomini nobili in schiavi dell’avidità.

Il possesso ed il potere dominano ormai incontrastati, la nostra società è una farsa e tutti viviamo ogni giorno condividendo invidia, ignavia ed ignoranza.


love La volontà di cambiare lo status quo è assopita, forse addirittura morta, suicida, od ammazzata da persuasione e corruzione, che succhiano e disperdono la nostra energia vitale.

Avere, apparire, volere, invidiare, copiare, siamo persone incapaci di decidere, non ci conosciamo e siamo incapaci di attuare per un fine più alto, che non si riduca al soddisfacimento dei propri bisogni bestiali o ad un tornaconto economico. Siamo persi ed ingabbiati.

La figura del pastore è una necessità per un branco di pecore nate in cattività, chi conia le monete di questo impero è contento di pascolare le proprie bistecche e si dimostra benevolo, appare sotto le spoglie di benefattore, punto di riferimento per noi dannati, che non sappiamo dove andiamo né perché.
Il sistema è pura ipocrisia, sempre pronto a tendere la mano, creando servizi “intorno a noi”, prodotti per “darci il potere”, persuadendo ed annichilendo quel poco di noi che è rimasto vivo.

Branchi di morti viventi si iniettano overdosi di tutto quello che è possibile, basta che dia piacere, più o meno momentaneo, non importa. E se sappiamo e sentiamo che qualcosa non va bene, se pensiamo d’aver bisogno forse di una disintossicazione, anneghiamo presto nella pubblicità e ci dimentichiamo la possibilità di abbandonare tutte queste stronzate, per recuperare la nostra vita e ricostruire un mondo inquinato dal male e da chi lo adora.

Viviamo in un mondo dove cercano sempre di inculcarci cose. Stili di vita, mobili, vestiti e soprattutto cibi e bevande, belli, profumati, colorati, naturali*, dietetici, dissetanti, tutto fantasticamente divertente, tutto per farci stare bene. Pura ipocrisia per noi, vittime dell’economia, accecati dall’idea di dover massimizzare i profitti e minimizzare i costi.

Tutto è denaro e dominio.

Tutto questo è il peggior cammino che potevamo intraprendere.


Matteo Vitiello


Pubblicato da realtà fantasia 


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