venerdì 14 febbraio 2014

SENZA ELEZIONI NON SI VA AL GOVERNO (Matteo Rivoltante Renzi)


Il discorso di Matteo Renzi di poche settimane fa alla direzione del PD

“Cari amici e compagni,

E’ vero, le pressioni su di me in questi giorni sono state molte e il mio corpo e la mia mente hanno ceduto. La responsabilità di guidare l’Italia è allo stesso momento il sogno della mia vita e un’avventura che ho il dovere di intraprendere. Per il bene del Paese, per liberarlo da vecchi modi di gestire la cosa pubblica, da una classe dirigente completamente delegittimata, dalla stagnazione della crisi e della politica.

Su di me c’è una forte convergenza di forze politiche, del mondo economico, dei giornali, come mai prima d’ora. Il mio consenso personale è il più alto di tutti i leader in Italia, sono l’unico che ha la forza, fuori e dentro il Parlamento, di portare a termine una riforma costituzionale in grado di snellire la macchina pubblica, sostituendo il Senato, riducendo i costi della politica, mettendo finalmente il Paese nella condizione di funzionare.

Sono, in questo momento, l’unico che può riaccendere la speranza negli italiani, l’unico che può infondere ottimismo e voglia di riscatto che sono le chiavi per riportare l’Italia a crescere.

Sento di potercela fare. Credo che queste non siano solo parole, mi sento nato per questo, e ho dedicato ogni mio istante negli ultimi anni alla realizzazione di questo sogno, che è il mio sogno e il sogno del nostro Paese.

Ma non voglio farlo. Non adesso, non così. Non accetterò le vostre lusinghe, non accetterò di prendere il potere con una manovra di palazzo. Io non sono D’Alema, non sono Amato, non sono Andreotti, io sono Matteo Renzi, e sono diverso da tutti gli altri. Il sogno di fare il Presidente del Consiglio non è più solo il mio sogno, è diventata la speranza della parte di questo Paese che vuol cambiare, e non è giusto, nei confronti di chi coltiva questa speranza, che io lo sprechi così. Non mi farò nominare e poi logorare da chi gioca con il destino dell’Italia. So che chi oggi mi lusinga e offre sostegno non è mio amico. Non mi interessa allearmi con nessuno di loro, l’unica alleanza che voglio è quella con i cittadini e per questo se mai un giorno coronerò il nostro sogno sarà solo dopo essere passato da elezioni democratiche.

Faccia questo parlamento al più presto la legge elettorale perché presto arriverà il momento di chi vuol veramente cambiare l’Italia”.

Non sarebbe bellissimo?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/13/il-vero-discorso-di-matteo-renzi-alla-direzione-del-pd/879587/


http://altrarealta.blogspot.it/

Oggi, San Valentino, Capitan Findus Letta rassegna le sue dimissioni a Napolitano. C'è qualcosa di nuovo, anzi d'antico nell'aria, come nel 14 febbraio del 1929 a Chicago. Allora ci fu la strage degli irlandesi, nel 2014 quella dei lettiani, almeno di quei pochi che non si sono riconvertiti al nuovo padrone vendendogli anche il culo. Il nuovo boss non è Al Capone, ma un carrierista senza scrupoli, in arte Renzie, buon amico di Berlusconi, di Verdini e di gente che avrebbe fatto paura ai gangster del proibizionismo. Le sue credenziali sono ottime. Oltre ad essere un bugiardo incallito, lo vogliono le banche, la Confindustria, De Benedetti, Scaroni, la finanza. Un perfetto uomo di sinistra. Non ci sarà alcuna discussione parlamentare. Letta non chiederà la fiducia, ma prenderà i suoi stracci e se andrà, licenziato come una serva da chi, nel suo partito, fino a ieri ne elogiava l'azione di governo. Al confronto del pdexmenoelle un nido di serpi è un luogo ameno. Napolitano sceglierà Renzie (e non è un capriccio) che non è parlamentare, che non si è mai candidato nel ruolo di presidente del Consiglio durante le elezioni. Lo farà, come lo ha fatto per Monti e per Letta, ignorando il Parlamento, la Costituzione e la volontà degli italiani per la terza volta. Chi ha eletto Renzie? 136 votanti della direzione del pdexmenoelle sempre più simile al PCUS sovietico. Il partito decide, la nazione prende atto, la democrazia può attendere. Ora Napolitano darà via al rito delle consultazioni che dovrebbe per decenza risparmiarci. Un'immensa presa per il culo, il Presidente a vita riceverà le delegazioni dei partiti che rilasceranno all'uscita del Quirinale le solite frasi condite di ipocrisia ormai insopportabile. Se Al Capone ottenne il controllo del mercato degli alcoolici, Renzie otterrà quello delle nomine delle aziende di Stato, come ENI, ENEL, Finmeccanica e Terna che scadono tra due mesi. Dei luoghi dove risiede il potere reale. Letta e Renzie sono dei prestanome, utili a chi li ha sostenuti e li sostiene. Marionette. Il Parlamento e lo stesso Governo sono un'illusione ottica e il Quirinale una monarchia. Dall'esterno il cittadino assiste a una squallida lotta tra bande per il potere mentre "nel fango affonda lo stivale dei maiali".

Beppe Grillo