CAPIRE LA CRISI PER SCONFIGGERLA
La crisi economica sta completando la sua trasformazione: iniziata come crisi del debito bancario, si è trasformata in crisi del debito Sovrano ed ora non potrà non arrivare al debito Privato ( di famiglie ed imprese).
Ovunque ha lasciato solo macerie e disperazione, povertà crescente e disoccupazione, incertezza e perdita di speranza per il futuro.
Ma davvero dobbiamo arrenderci a a questo meccanismo “satanico” di distruzione di massa e attendere l’inevitabile declino? Vogliamo davvero lasciare ai nostri figli un domani pervaso dell’angoscia e dominato dal debito?
Credo che nessun uomo ragionevole si auguri ciò e per questo motivo è ora , adesso, il momento di dire come stanno le cose e proporre soluzioni per risollevarci dalla crisi.
Per capire ciò che bisogna fare è però necessario comprendere con esattezza come funziona un sistema economico moderno e l’importanza che ha nello stesso la moneta.
Dunque se paragonassimo un sistema economico ad un essere vivente, il suo nutrimento, la sua linfa vitale , il suo sangue, sarebbe riconducibile alla moneta. Fin qui nulla di complicato; con la moneta infatti si regolano i conti, si effettuano acquisti, si fanno investimenti.
Ora facciamo un secondo passo in avanti. Chi può aumentare o diminuire l’offerta di moneta in un sistema economico?
L’offerta di moneta può essere incrementata da :
lo Stato, attraverso il deficit di bilancio (quindi la spesa pubblica);
il credito bancario, che di fatto aumenta la quantità di denaro in mano a privati;
il Surplus derivante dal commercio con l’estero.
Qualcuno avrà già intuito che la situazione si fa piuttosto seria.
Infatti lo Stato attraverso la politica di austerità, la “spending review” e l’obbligo di pareggio di bilancio recentemente approvato non potrà aumentare ed anzi continuerà a sottrarre moneta dal circuito finanziario sotto forma di austerità e maggior imposizione fiscale.
Le banche non possono concedere più credito perché di fatto hanno esagerato nel realizzare investimenti negli anni passati e non hanno sufficienti patrimoni per offrire altro denaro a famiglie ed imprese (a titolo di curiosità, vorrei sapere come diamine è possibile che una banca come BNP abbia un monte impieghi di circa 3200 miliardi di euro quando il PIL della Francia non arriva a 2000!!)
Infine quanto al commercio con l’estero, purtroppo il nostro Paese è da anni che non realizza un saldo attivo e pertanto, importando più di quanto esporta concorre alla sottrazione di moneta dal circuito finanziario.
Siamo ben avviati verso un profonda depressione anche perché le stime parlano di una contrazione del PIL (un indicatore alquanto discutibile) in forte discesa per i prossimi anni.
Non va bene; qui si sta andando nella direzione opposta a quella corretta; si dovrebbe aumentare la quantità di moneta in circolazione e non di diminuirla.
E i nostri governanti cosa dicono? Quali soluzioni prospettano?
Il governo Monti, quello che avrebbe dovuto traghettarci fuori dalla palude ha fallito in modo piuttosto evidente il suo mandato; siamo messi come se non peggio di 8-10 mesi fa, con l’aggravante di aver perso altro tempo, di aver fatto chiudere altre attività, di aver creato ancor più disoccupati e l’aver indotto, per disperazione decine e decine di dignitose persone al suicidio da insolvenza. Constatato l’evidente fallimento, il buon Monti annuncia ai quattro venti l’intenzione di rimettere il mandato nel 2013.
Il PD ed i loro giornali di riferimento come Repubblica, il Fatto Quotidiano, sono allineati con la BCE, il FMI, nel perseguire senza ombra di dubbio la via dell’austerità per ripagare i debiti sino all’ultimo centesimo al solito senza indicare come farlo (trovare soluzioni non è mai stato il loro forte!)
Il PDL forte della probabile ricandidatura di Berlusconi propone meno tasse (già un passo avanti rispetto alla sinistra), ma in ossequio alla globalizzazione intende ripagare il debito nel suo complesso (ed anche qui non si sa come visto che tirano fuori sempre il patrimonio immobiliare dello Stato da vendere a chi poi non si sa, le liberalizzazioni e le quote di azioni in mano al Tesoro che visti i corsi azionari attuali non dovrebbero fornire un grande contributo).
Veniamo agli outsider….il buon Grillo risolverebbe tutto con il solare e la banda larga;
Oscar Giannino, sicuramente un bravo giornalista ma con le idee confuse sul debito e la moneta, propone un movimento anti-tasse supportato da una buona parte di Confindustria.
Insomma; ci siamo fidati di chi come Monti, la BCE, il FMI, la UE, tre anni fa, non il secolo scorso, disse che la Grecia dopo una riduzione del PIL nel 2010 all’incirca del -2.6% avrebbe recuperato nei due anni seguenti, 2011 e 2012 con un iperbolico +1.1% e + 2.2%.
La realtà è stata invece:
2011 con un – 9.6%;
2012 con un probabile -6.7%.
Il debito greco cresce nonostante l’austerità, la disoccupazione sfiora il 23% e quel che è peggio, la situazione non potrà che peggiorare. I greci hanno iniziato a ritirare soldi dalle banche e metterli all’estero, magari comprando immobili (come riferiscono esperti immobiliaristi londinesi).
Dobbiamo ammetterlo: abbiamo sbagliato a fidarci di simili figuri che andrebbero immediatamente licenziati dal loro incarico per inettitudine ed incompetenza.
In Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, le cose non andranno diversamente; dobbiamo invertire la rotta adesso prima che vengano compromessi equilibri sociali in modo irreversibile, prima che si scateni una vera e propria guerra tra poveri.
La soluzione esiste… basta guardare Paesi come Cina, Giappone, Corea del Sud hanno risolto il problema del debito, tenendo sotto controllo lo spread e pagando tassi d’interesse vicini all’1% (ben lontano dal 6% che pagano i nostri BTP).
Il famigerato QE andrebbe fatto ma a favore delle famiglie e delle imprese da parte della Banca Centrale, ripagando parte dei loro debiti ed abbassando le tasse e le imposte. Inoltre, una più consistente emissione di moneta dovrebbe andare a ricomprare il debito pubblico sul mercato, riuscendo in tal modo ad abbassare anche il differenziale di rendimento con altri debiti sovrani.
Emetter moneta non costa nulla alla Banca Centrale poiché il più delle volte si sostanzia in una scrittura contabile a favore di questo o quell’intermediario.
Si avrebbe immediatamente una serie di benefici effetti sul sistema nel suo complesso in grado di rivitalizzare l’economia stessa:
se la Banca d’Italia stampasse 400-500 miliardi potrebbe destinarne circa 100 al settore privato (famiglie ed imprese) sotto forma di minori tasse o pagamento dei debiti in essere.
Gli altri 400 miliardi andrebbero invece utilizzati per ricomprare il debito pubblico sul mercato abbassando i tassi d’interesse passivi, rialzando i corsi obbligazionari e permettendo così alle banche di evitare perdite su BTP (cosa che oggi invece le sta mettendo in gravi difficoltà). Risanate le loro finanze, gli istituti di credito potrebbero tornare a fare il loro mestiere tornando a concedere credito alle famiglie ed alle imprese, riavviando così la produzione ed i consumi.
Lo han fatto Inghilterra, USA, Cina, Giappone, Corea Del Sud,…non si capisce perché noi non lo si possa fare. In nessuno di questi paesi si è scelta la via dell’austerity (che poi porta ai risultati visti per la Grecia), ma si è scelto di emettere moneta stampandola o acquistando titoli del debito sovrano.
La differenza con i paesi sopra citati è che ciascuno di questi ha mantenuto una propria Sovranità Monetaria, ovvero la possibilità di emettere moneta nazionale senza vincoli di sorta nei confronti di nessuno.
Se alla UE non saranno d’accordo, si tengano anche l’Euro e noi provvederemo a ridare dignità alla nostra Lira nazionale.
DI STEFANO DI FRANCESCO
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