lunedì 30 luglio 2012

CITAZIONI ANARCHICHE




Max Stirner

Ma intorno all'altare si inarcano le volte di una chiesa e le sue mura si estendono sempre più in là. Ciò che esse racchiudono, è - sacro. Tu non puoi raggiungerlo e tanto meno toccarlo. Gridando per la fame che ti divora, ti aggiri intorno a quelle mura, per raccogliere quel poco di profano che è rimasto, ma i cerchi del tuo percorso si fanno sempre più ampi. Presto quella chiesa abbraccerà tutta la terra e tu verrai ricacciato al margine estremo; ancora un passo ed il mondo del sacro avrà vinto: tu sprofondi nell'abisso. Perciò riprenditi, finché hai tempo; non errare più a lungo nel prato falciato del profano, rischia e sfonda le porte, irrompendo nel santuario stesso. Se tu divori il sacro te ne appropri! Digerisci l'ostia e te ne sarai sbarazzato! (Max Stirner, L'Unico e la sua proprietà)
Rivoluzione e Rivolta non devono essere presi per sinonimi. La prima consiste in un rovesciamento dello stato di cose esistente, dello statuto dello Stato o della Società; essa è dunque un atto politico o sociale. La seconda, pur comportando inevitabilmente una trasformazione dell'ordine costituito, non ha in questa trasformazione il suo punto di partenza. Essa deriva dal fatto che gli uomini sono scontenti di se stessi e di ciò che li circonda. Essa non è una levata di scudi, ma un sollevamento di individui, una ribellione che non si preoccupa assolutamente delle istituzioni che potrà produrre. La rivoluzione ha come obiettivo delle nuove istituzioni. La rivolta ci porta a non lasciarci più amministrare ma ad amministrare da soli. La rivolta non attende le meraviglie delle istituzioni future. Essa è una lotta contro ciò che esiste. Una volta riuscita, ciò che esiste crolla da solo. Essa non fa che liberare il mio Me dallo stato di cose esistente, il quale, dal momento in cui me ne congedo, viene meno e cade in putrefazione! (Max Stirner)
Non c'è nulla che m'importi più di me stesso! (Max Stirner, L'Unico e la sua proprietà)
Ho riposto le mie brame nel nulla. (Max Stirner, L'Unico e la sua proprietà)
Chi, per rimanere padrone di ciò che possiede, deve contare sulla mancanza di volontà di altri, é una cosa fatta da questi altri, così come il padrone é una cosa fatta dal servo. Se venisse meno la sottomissione. il padrone cesserebbe d'essere. (Max Stirner)
La rivoluzione mira ad un'organizzazione nuova; la ribellione ci porta a non lasciarci più organizzare, ma ad organizzarci da soli come vogliamo, e non ripone fulgide speranze nelle "istituzioni" ... Se il mio scopo non è rovesciare un ordine costituito ma innalzarmi al di sopra di esso, il mio proposito e le mie azioni non sono politici e sociali, ma egoistici. La rivoluzione ci comanda di creare istituzioni nuove; la ribellione ci domanda di sollevarci o innalzarci. (Max Stirner)
Per lo stato è indispensabile che nessuno abbia una sua volontà; se uno l'avesse, lo stato dovrebbe escluderlo, chiuderlo in carcere o metterlo al bando; se tutti avessero una volontà propria, farebbero piazza pulita dello stato. (Max Stirner)

Pierre Joseph Proudhon

La proprietà è un furto! (Pierre Joseph Proudhon)
E voi, uomini del potere, magistrati irosi, proprietari codardi, mi avete almeno capito? [...] Non fate che la nostra disperazione esploda, perché anche se i vostri soldati e poliziotti riuscissero a conculcarci, non potreste resistere a quella che sarebbe la nostra ultima risorsa. Non é il regicidio, né l'assassinio, né il veleno, né l'incedio, né il rifiuto di lavorare, né l'emigrazione, né l'insurrezione, né il suicidio; é qualcosa più terribile di tutte queste cose, qualcosa che si può vedere ma di cui non si può parlare. (Pierre Joseph Proudhon)

Errico Malatesta

Anche se sarem vinti, la nostra opera non sarà stata inutile, poichè più saremo stati decisi a raggiungere l’attuazione di tutto il nostro programma, e meno proprietà e meno governo vi sarà nella nuova società. E avrem fatto opera grande, perchè il progresso umano si misura appunto dalla diminuzione del governo e dalla diminuzione della proprietà privata. E se oggi cadremo senza piegar bandiera, possiamo esser sicuri della vittoria di domani. (Errico Malatesta)
Noi dobbiamo cercare che il popolo, nella sua totalità o nelle sue frazioni, pretenda, imponga, prenda da sé tutti i miglioramenti, tutte le libertà che desidera, man mano che giunge a desiderarle ed ha la forza di imporle; e propagandando sempre tutto intero il nostro programma e lottando sempre per la sua attuazione integrale, dobbiamo spingere il popolo a pretendere ed imporre sempre di più fino a che non ha raggiunto l'eman-cipazione completa. (Errico Malatesta, Il programma anarchico)
Noi vogliamo dunque abolire radicalmente la dominazione e lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, noi vogliamo che gli uomini affratellati da una solidarietà cosciente e voluta cooperino tutti volontariamente al benessere di tutti; noi vogliamo che la società sia costituita allo scopo di fornire a tutti gli esseri umani i mezzi per raggiungere il massimo benessere possibile, il massimo possibile sviluppo morale e materiale; noi vogliamo per tutti pane, libertà, amore, scienza. (Errico Malatesta, Il programma anarchico)
Ottenere il comunismo prima dell'anarchia, cioé, prima di avere completamente conquistato la libertà politica ed economica,significherebbe stabilire una tirannia cosi terribile, che la gente rimpiangerebbe il regime borghese, per poi tornare al sistema capitalista... (Errico Malatesta, 1920)
Organo e funzione sono termini inseparabili. Levate ad un organo la sua funzione o l'organo muore o la funzione si ricostituisce. Mettete un esercito in un paese in cui non ci siano nè ragioni nè paure di guerra interna o esterna, ed esso provocherà la guerra, o, se non ci riesce, si disfarà. Una polizia dove non ci siano delitti da scoprire e delinquenti da arrestare, inventerà i delitti e delinquenti, o cesserà di esistere. (Errico Malatesta, Anarchia)
Lo Stato è come la religione, vale se la gente ci crede. (Errico Malatesta)
Quando si parla di libertà s'intende parlare di una società in cui nessuno potrebbe violentare gli altri senza incontrare valida resistenza, in cui soprattutto nessuno potrebbe accaparrare ed usare la forza collettiva per imporre la propria volontà agli individui ed alle stesse collettività che forniscono la forza. (Errico Malatesta)
[modifica]Michail Bakunin
Di qui innanzi, tutto ciò che rimane della mia vita, si potrà riassumere in una sola parola: Libertà. (Michail Bakunin)
L'impulso alla distruzione è anche un impulso creativo. (Michail Bakunin)
E' ricercando l'impossibile che l'uomo ha sempre realizzato il possibile. Coloro che si sono saggiamente limitati a ciò che appariva loro come possibile, non hanno mai avanzato di un solo passo. (Michail Bakunin)

Noam Chomsky

La democrazia ha bisogno della dissoluzione del potere privato. Finchè esiste il potere privato nel sistema economico, è una barzelletta parlare di democrazia. Non si può nemmeno parlare di democrazia, se non c'è un controllo democratico dell'industria, del commercio, delle banche, di tutto..... (Noam Chomsky)
Se le leggi Norimberga fossero attuate ancora oggi, ogni presidente americano del dopo guerra sarebbe stato impiccato. (Noam Chomsky)
[modifica]Oscar Wilde
L'autorità è sempre degradante: degrada sia coloro che la esercitano, sia coloro che la subiscono (Oscar Wilde)
Esistono tre tipi di despota. C'è il despota che tiranneggia il corpo. C'è il despota che tiranneggia l'anima. C'è il despota che tiranneggia sia l'anima che il corpo. Il primo viene chiamato re. Il secondo, Papa. Il terzo, maggioranza. (Oscar Wilde)
L'uomo non è stato fatto per spazzare. Lavori di quel genere si addicono meglio ad una macchina. (Oscar Wilde)
Coltivare l'ozio è il fine dell'uomo (Oscar Wilde)
Un atlante che non contempli il paese d'Utopia non è degno d'essere stampato. (Oscar Wilde)
La forma di governo che si addice maggiormente all'artista è l'assenza di ogni governo (Oscar Wilde)
Altri

Io ho fondato la mia causa sul nulla. (Johann Wolfgang von Goethe, in Vanitas!Vanitatum vanitas!)
Sin dall'infanzia, mi sembra di avere sempre avuto, molto netto, il doppio sentimento che doveva dominarmi durante tutta la prima parte della mia vita: quello cioè di vivere in un mondo senza evasione possibile, dove non restava che battersi per un evasione impossibile. (Victor Serge, Memorie di un rivoluzionario)
V'è solo un potere al quale posso prestare un'obbedienza convinta: la decisione della mia intelligenza, il comando della mia coscienza. (William Godwin)
Guardate nella profondità di voi stessi, cercate la verità e realizzatela voi stessi, non la troverete in nessun altro luogo. (Petr Arshinov)
Sento le leggi dell’arte, che portano sempre e soltanto felicità. Ma le leggi politiche mi sembrano menzogne così enormi, che non capisco come una di esse possa essere migliore o peggiore dell’altra… Di qui innanzi non servirò mai nessun governo, di nessun paese. (Lev Tolstoj)
Chiunque abbia nelle mani un'autorità tiranneggia gli altri. (Gerrard Winstanley)
La mia anima é un tempio sacrilego in cui le campane del peccato e del crimine voluttuose e perverse, risuonano di rivolta e disperazione. (Renzo Novatore)
In una società di omologati, coloro che si distinguono semplicemente per voler essere se stessi, peccano di protagonismo e sono condannati ad apparire autoritari quando sostengono con forza le proprie ragioni.[1] (Altipiani azionanti)
Tale anarchico ha un’opinione diversa dalla mia; ciò è naturale perché lui è diverso da me. Io non vorrei che egli mi imponesse la sua opinione, non saprei dunque imporgli la mia. Basta che questo “altro” sia un uomo libero, che non saprebbe usare contro di me i mille mezzi cui ricorre l’autorità. “E’ l’autorità che si deve combattere e non la diversità delle opinioni” la quale – fra anarchici – costituisce la vita stessa delle idee anarchiche. Senza la diversità noi si sarebbe un gregge simile a quello di un partito socialista qualsiasi. Invece di deplorare la diversità io la saluto di tutto cuore, poiché essa sola può fornirci la garanzia che ciascuno dice realmente quello che pensa e che non può fare altrimenti. Altrettanto dunque mi piace ogni discussione seria, altrettanto deploro ogni polemica fra anarchici. Ma anche la discussione non deve avere per scopo di vincere, di schiacciare l’avversario, ma bensì di permettere a ciascuno di esprimere le sue idee in modo conveniente ed approfondito. In seguito, l’uno e l’altro dei contradditori potrà essere convinto su un tale punto oppure non esserlo, ma questi non saranno più che incidenti secondari. (Max Nettlau)
Mentre il popolo pensa che l’anarchismo sia solo un violento movimento contro lo Stato, l’anarchismo è un qualcosa di molto più sottile e con varie sfumature che una semplice opposizione al potere governativo. Gli anarchici si oppongono all’idea stessa che il potere e il dominio siano necessari per l’esistenza di una società, ed in alternativa vogliono la creazione di forme di organizzazione sociale, politica ed economica cooperative e non gerarchiche. (L. Susan Brown, The Politics of Individualism, p. 106)