sabato 28 luglio 2012

NON HANNO LIMITI. SARA' PEGGIO DI COSI'


Emergono i dettagli, la penna Bic sta unendo i puntini sul foglio e sta emergendo la figura completa, se di completo esiste qualcosa nella perfidia dei tecnocrati europei, che sembra non avere fondo.
Nei corridoi della UE sta trapelando la seconda parte del piano Draghi-Merkel di ieri. Vi pareva che si accontentassero di intrappolarci nell’Eurozona per altri 5 o 10 anni senza, fin da subito, spremere sangue concreto?
Inutile che il giornalista dia i dettagli tecnici, vengo al sodo. Adesso salta fuori che prima di attivare il programma SMP bond purchasesdella BCE, quello che può calmare i mercati abbassando i tassi sui nostri titoli di Stato e quindi allontanando la fine dell’agonia (http://www.paolobarnard.info/intervento_mostra_go.php?id=416), la Germania pretenderà da noi Maiali/PIIGS il ricorso al Fondo Salva Stati (ESFS o MES) per una prima trance di prestiti a noi concessi. Ciò significa che già da subito l’Italia e la Spagna dovranno caricarsi di ancora più debito, ma attenzione, di quel tipo di debito mortale che non solo va restituito dissanguando cittadini e aziende, ma comporta la resa nazionale alla schiavitù della micidiale Troika (Commissione UE, BCE, FMI) che è oggi freneticamente all’opera nella camere di tortura in Grecia.
Infatti è il ministro delle Finanza tedesco Wolfgang Schäuble oggi a introdurre il discorso delle “precondizioni” all’intervento del SMP/BCE. Dice “la precondizione è che i politici facciano i necessari passi per le riforme”, e sappiamo noi pensionati, scuole, pompieri, ammalati, dipendenti e aziende cosa sono le “riforme”. Infatti è un anonimo alto ufficiale della Commissione oggi a parlare al Financial Times di un “memorandum” che il Paese in crisi dovrà firmare per ottenere i soldi del Fondo Salva Stati prima, e successivamente quelli del SMP/BCE. Ma guarda, e chi è stato il giornalista che pochi giorni fa scrisse qui che Monti aveva mentito al ritorno da Bruxelles nel dire che l’Italia aveva strappato la concessione di non doverli firmare quei tragici memorandum di schiavitù.
Ma certo. Ci terranno in galera, ma non senza prima averci mozzato una caviglia così da esser veramente certi che urleremo, ma stavolta arrampicati sul tetto della prigione nella speranza che la piena ci consenta di fuggire non ci arriveremo di sicuro.